La risposta è sì ma niente panico. Lo jjimjilbang è un ambiente sicuro, rispettoso e completamente strutturato per far sentire tutti a proprio agio, anche chi non ha familiarità con la nudità condivisa. E proprio per questo è diventato una delle esperienze K-culture più amate dai turisti: secondo la Seoul Tourism Organization, il 78% degli stranieri che lo prova una volta ci torna volentieri.
Questa guida raccoglie tutto ciò che serve per vivere una giornata (o un’intera notte) in uno jjimjilbang come un vero coreano: consigli pratici, etichetta culturale, confronto tra strutture famose, prezzi e trucchi per risparmiare.
Superare la paura della nudità: il primo passo nello jjimjilbang
Le aree dei bagni sono sempre divise per genere, e qui vale una regola ferrea: si entra completamente nudi, senza costume, senza intimo e, nella maggior parte dei casi, neanche con un asciugamano addosso. È una questione di igiene e sicurezza, e i coreani lo danno per scontato da sempre.
Un piccolo trucco? Portare con sé un asciugamano piccolo per sedersi nelle aree calde. È l’unico accessorio ammesso.
Etichetta, storia e significato culturale
Il concetto di bagno pubblico in Corea ha radici antiche: già nel periodo di Goguryeo esistevano luoghi dedicati al bagno rituale, ma lo jjimjilbang moderno nasce negli anni ’90, trasformandosi da semplice sauna a un vero spazio familiare aperto a tutte le età. Le regole principali sono poche ma importantissime:
Nelle aree dei bagni (solo uomini o solo donne):
- nudità totale obbligatoria;
- doccia completa prima di entrare in vasca;
- niente telefoni;
- silenzio o voce molto bassa.
Nelle aree comuni (miste):
- si indossa l’uniforme fornita all’ingresso;
- si può mangiare, dormire, chiacchierare;
- è normale vedere famiglie, anziani e gruppi di amici;
- anche qui, niente foto e niente rumore eccessivo.
Attenzione solo ai tatuaggi: molte strutture chiedono di coprirli con cerotti o adesivi (lo fanno per rispettare sensibilità tradizionali, non per discriminare gli stranieri).
Spa Land vs Spa Lei: due modi diversi di vivere lo jjimjilbang
Tra gli jjimjilbang più famosi della Corea ci sono due strutture molto diverse tra loro e perfette da confrontare: Spa Land a Busan e Spa Lei a Seoul.
Spa Land (Busan)
È un gigantesco complesso all’interno del centro commerciale Shinsegae, spesso definito il più grande jjimjilbang del mondo. Ha 13 saune tematiche, vasche interne ed esterne con vista mare, zone acquatiche e un’area giochi per bambini. È perfetto per coppie e famiglie e permette di trascorrere 4–6 ore senza annoiarsi un secondo.
Spa Lei (Gangnam, Seoul)
Totalmente diverso: è solo per donne, aperto 24 ore su 24, elegante, pulitissimo e ideale per chi viaggia da sola e vuole un posto sicuro dove dormire a un prezzo molto più basso di un hotel. Ha zone riposo tranquille, capsule per dormire e servizi estetici disponibili a ogni ora.
Scegliere lo jjimjilbang in base al budget
La buona notizia? Gli jjimjilbang possono essere molto economici. Gli economici vanno dagli 8 mila ai 12 mila won e sono i classici jjimjilbang di quartiere: semplici, molto autentici e spesso aperti 24 ore. In fascia media troviamo strutture che vanno dai 12 mila ai 20 mila won, sono comode, pulite, con istruzioni in inglese e servizi extra. Le strutture premium invece vanno dai 20 mila ai 25 mila won e oltre. Sono i jjimjilbang “monumento”, spesso consigliati dalle guide internazionali come esperienze imperdibili. Tra questi ritroviamo le jjimjilbang citate prima ma anche strutture come il Paradise City Seymour che si trova vicino all’aeroporto di Incheon.
Dormire in uno jjimjilbang: come funziona davvero
Molti scelgono di dormire negli jjimjilbang per risparmiare: una notte costa 8.000–20.000 won contro gli 80.000–200.000 di un hotel. Dormire in questi posti è legittimo e comune: ci sono aree apposite, spesso separate per uomini e donne, con tappeti, luci soffuse e temperature controllate.
fonti:
- https://wisefullife.com/en/k-travel/jjimjilbang-complete-guide/

0 | +:
Posta un commento