10 giugno 2025

I personaggi famosi della corea

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C’è qualcosa di magico nei dettagli. Nei colori delicati dell’hanji, nei movimenti lenti degli occhi di una Pullip, nei gesti buffi di un coniglietto grassoccio che non vuole essere carino. La Corea del Sud è piena di piccole storie nascoste, personaggi che sembrano usciti da un sogno e che, in modi diversi, riescono a raccontare un pezzetto della sua anima.
Che siano fatti di carta, plastica o pixel, questi personaggi sono molto più di quello che sembrano: parlano di creatività, di identità, di amore testardo, di amicizia e ribellione. E a volte, ci somigliano più di quanto crediamo.


Bambole di carta tradizionale

In Corea, l’arte di creare bambole con l’hanji – la tipica carta tradizionale coreana – è ancora oggi una forma espressiva amata e diffusa. Queste bambole non sono semplici oggetti decorativi: racchiudono nelle loro pieghe il profumo della cultura coreana, con la loro texture ruvida e naturale che ricorda la terra, le mani che le modellano e una bellezza discreta, silenziosa, ma profondamente evocativa.


Mashimaro / 마시마로

All’apparenza è un coniglietto paffuto. In realtà è un concentrato di sarcasmo e provocazione. Mashimaro (마시마로), creato da Kim Jae In (김재인), è diventato in breve tempo un'icona della cultura pop coreana. Il suo soprannome, Yeopki Tokki (엽기토끼), significa letteralmente “coniglio bizzarro”... e non potrebbe esserci nome più adatto.

Nato nei primi anni 2000 da una serie di animazioni in Flash quasi prive di dialogo, Mashimaro ha conquistato internet con il suo umorismo nero e il suo atteggiamento prepotente, molto lontano dai classici personaggi pucciosi alla Hello Kitty. Se Sanrio ha la sua gattina rosa, la Corea risponde con questo anti-eroe tenero solo in apparenza.

C’è anche Chocomaro, il suo sosia marrone e sfortunato, che prova a imitarlo ma finisce sempre nei guai. Nessuno sa se siano fratelli o solo rivali, ma i fan coreani li immaginano come due fratelli agli antipodi. Curiosità: il nome "Mashimaro" nasce da un'adorabile storpiatura infantile della parola "marshmallow".


Pororo

C’è un piccolo villaggio, sperduto tra i ghiacci, dove la neve cade lenta e il sole scalda appena. È lì che vive Pororo, il pinguino più curioso che ci sia. Con lui ci sono Poby, l’orso buono; Eddy, la volpe inventrice; Loopy, il castoro dolce; Petty, l’amica pinguina; Harry, il castoro timido ma allegro; e Crong, un piccolo dinosauro un po’ pestifero.

Pororo è molto più di un semplice cartone animato: è un frammento d’infanzia per tantissimi bambini coreani (e non solo), un simbolo di amicizia, avventure e sogni innevati.


Pucca / 뿌까

Pucca non parla molto, ma sa benissimo come farsi notare. È la figlia di un ristoratore cinese e ha un solo obiettivo nella vita: conquistare il cuore del ninja Garu. E se lui scappa? Lei corre più veloce. E se lui non ricambia? Lei insiste con il sorriso.

Nata dalla creatività della società sudcoreana Vooz Character Systems, Pucca è un’esplosione di energia, amore non corrisposto e gag irresistibili. In ogni episodio, spaghetti volanti, baci rubati e combattimenti acrobatici diventano strumenti per raccontare, con ironia e dolcezza, il potere di un amore testardo.


Pullip

Chi ama le fashion doll probabilmente conosce già Pullip (푸리프), ma forse non sa che è nata in Corea del Sud nel 2003, grazie alla casa creativa Cheonsang Cheonha. A prima vista colpisce per la testa oversize, gli occhi che si muovono e sbattono le ciglia, il corpo snodabile in scala 1:6. Ma Pullip è molto più di una bambola: è una tela bianca per collezionisti e appassionati di tutto il mondo.

Distribuita inizialmente dal Giappone, oggi Pullip è tornata alle sue radici coreane, sotto l’ala della Groove. Da allora, il suo universo si è allargato con Namu (나무, “albero”), Taeyang (태양, “sole”), Dal (달, “luna”), Byul (별, “stella”), Isul (이슬, “rugiada”) e la piccola Yeolume (열매, “frutto”), la figlia futura di Pullip. Esiste anche una linea in miniatura chiamata Little Pullip.

Ogni bambola può essere trasformata: parrucche, occhi, corpo. Nulla è statico, tutto può cambiare, proprio come accade a noi.


Ogni bambola, ogni personaggio di questa piccola collezione di meraviglie racconta un frammento della cultura coreana. Alcuni lo fanno con la delicatezza della carta hanji, altri con la testardaggine di un amore adolescenziale, altri ancora con un’ironia tagliente o uno sguardo curioso sul mondo.

Ma tutti, in modi diversi, ci invitano a fare lo stesso: guardare con occhi nuovi, lasciarci sorprendere, e – perché no – custodire anche noi un po’ di quella magia.


Fonti ispirazione: X  X X X X

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