11 agosto 2025

1000 volte grazie: il mio angolo riflessivo arriva a mille post

 

Salve a tutti. Scrivo questo post con un mix di emozioni travolgenti nel cuore e le mani che tremano. Questo mio piccolo angolo riflessivo, attivo dal 2018 – precisamente dall’8 marzo, data che celebra anche la donna – oggi festeggia un traguardo speciale: il millesimo post.

Il blog ha 7 anni, 5 mesi e 3 giorni di attività. Tradotto in numeri, sono circa 2718 giorni totali. Questo significa che, da quando il KDG è nato, sono stati pubblicati in media 134 post all’anno, 11 al mese e quasi 3 a settimana. (Grazie al mio esame di statistica della ricerca sociale studiato da poco se so fare questi calcoli :’D).

Pubblicare 1000 post in 7 anni significa per me una sola cosa: nonostante le pause, gli addii, i cambiamenti, il mio amore costante e il mio impegno non sono mai venuti meno. In retrospettiva, è come se avessi raccolto 1000 ricordi, più di 100 per ogni anno.

In tutti questi anni ho cercato (e continuerò a farlo) di raccontarvi i drama attraverso i miei occhi. Io li vedo come luoghi caldi, intimi, accoglienti e autentici, e il mio desiderio è sempre stato quello di trasmettervi queste stesse emozioni. Ho voluto creare uno spazio in cui un appassionato come me potesse sentirsi coinvolto, curioso, stimolato… proprio come succede a me quando nella testa mi balenano mille perché a cui voglio dare una risposta.

Ci sono voluti anni per capire davvero la direzione che volevo dare a questo viaggio. I contenuti da condividere, la voce da trovare. Non mi sono sempre sentita pronta, ma oggi, dopo 7 anni, posso dire di essere completamente me stessa. Apro il KDG e penso: “Amo che questo sia il mio blog, che tutto questo mi appartenga.” E ne sono fiera.

Nel tempo ho ampliato i miei orizzonti. La mia curiosità non si è mai fermata ai drama e alle loro emozioni, ma si è estesa alle storie che raccontano, ai perché che le muovono, agli aspetti storici, sociali, culturali. Ho scritto diari personali, riflessioni intime, analisi di temi critici e complessi legati a un paese che ci ha donato uno dei prodotti di intrattenimento che più amiamo. È stato un passaggio naturale.

Chi segue questo blog da tempo lo sa: io e la cultura coreana non siamo mai andate d’accordo. Ma oggi c’è qualcosa che ci unisce: il rispetto profondo. Ci sono elementi radicati nella storia coreana che, per forza di cose, non potrò mai comprendere fino in fondo, perché non ci sono nata. Ma questo non mi impedisce di analizzarli, interpretarli, rispettarli anche quando non li condivido. Soprattutto, ho cercato di restituire bellezza a quegli aspetti che invece meritano di essere valorizzati. Perché la Corea è un popolo che ha sofferto tanto, ma, semplicemente, in modo diverso dal mio.

La comprensione e la gentilezza sono sempre stati temi centrali per me. E uno dei messaggi che ho cercato di trasmettere, da sempre, è questo: anche se non comprendiamo qualcosa, dobbiamo rispettarla. È importante.

Ora, due ultime righe e poi vi lascio.

Vorrei che chiunque mi abbia letto, anche una sola volta, abbia potuto percepire la mia sensibilità e la mia empatia. La mia curiosità, e l’amore che provo verso un popolo, una cultura e un prodotto di intrattenimento che per molti anni è stato il mio appiglio e la mia ancora in un momento molto buio della mia vita. La mia vita oggi è diversa, sto meglio. Ma le serie tv coreane sono rimaste con me: sono l’unico legame con il mio passato che non fa male, che riesco a ricordare con dolcezza.

Mi sono sempre espressa senza filtri, ma con rispetto. E spero che questo si sia percepito.
Anche se resto una folle fangirl, ho sempre preferito accompagnarvi nel mio mondo senza pontificare. Ho cercato di farvi riflettere, sorridere, indignarvi, entusiasmarvi… proprio come succede a me ogni volta che guardo un drama.

Il cammino del KDG continuerà finché sentirò il bisogno di scrivere. E spero che per molti anni ancora possa essere non solo il mio speciale angolino riflessivo… ma anche il vostro.

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