Un tempo, ricordo molto bene, mi piaceva condividere con voi — come in una chiacchierata al bar tra amiche — ciò che avevo intenzione di guardare durante alcuni momenti specifici dell’anno nel mondo di dramaland. Oggi torno un po’ alle origini, per puro senso di nostalgia. Vi propongo una serie di titoli che hanno catturato la mia attenzione e vi spiegherò perché ho deciso di vederli rispetto a tanti altri. Ma attenzione: non prendete esempio da me nella scelta dei drama! Sono diventata incredibilmente selettiva, e non è detto che ciò che troverete in questo articolo possa anche solo minimamente rispecchiare i vostri gusti. Scrivo queste righe con largo anticipo rispetto alla data di pubblicazione, quindi se notate delle dissonanze temporali… ecco spiegato il motivo. Buona lettura!
> S Line (2025)
Perché l’ho scelto? La trama è semplicemente unica. Improvvisamente, delle linee rosse appaiono sopra la testa delle persone. La particolarità? Queste linee collegano individui che hanno avuto rapporti intimi tra loro, rivelando segreti e aspetti imbarazzanti che molti vorrebbero tenere nascosti. Non so di che genere sia, non ho ancora visto poster né scoperto il cast. Ma una trama così inusuale, diversa, unica, è già di per sé un motivo sufficiente per incuriosirmi. Parla di un tema come la sessualità — di cui abbiamo già discusso più volte qui sul blog — che in Corea è ancora profondamente stigmatizzato e nascosto. Sono davvero curiosa di scoprire con quale approccio verrà trattato. Sarà un racconto progressista, al passo con i tempi? Oppure assisteremo all’ennesimo punto di vista conservatore, come spesso accade nella Corea che conosciamo oggi?
> The Defects (conosciuto anche come Child Shopping)
Perché l’ho scelto? La sinossi mi ha lasciata senza fiato. Abbiamo una direttrice di una fondazione benefica, una dottoressa molto stimata… ma con un lato oscuro. E fin qui, nulla di nuovo. Il punto è che il suo lato oscuro consiste nell’essere a capo di un’organizzazione che gestisce adozioni illegali. Se i bambini adottati non soddisfano le aspettative dei genitori adottivi, l’organizzazione offre un rimborso. E quando un bambino viene restituito... viene ucciso, per cancellare ogni prova del crimine. Ma uno di loro è sopravvissuto. E cerca vendetta. Non è la vendetta ad avermi colpita. Non è nemmeno il mistero. È il traffico illegale di esseri umani, di bambini trattati come pacchi o trofei da famiglie facoltose in cerca della perfezione. È questo il motivo che mi ha fatto dire: sì, questo lo devo guardare. Il tema delle adozioni in Corea, tra l’altro, ho deciso di affrontarlo solo poco tempo fa sul blog, era un tema che non avevo mai affrontato e questo drama mi ha dato lo spunto perfetto per cominciare a farlo.
> My Girlfriend Is a Real Man (2025)
Perché l'ho scelto? Dal titolo potrebbe sembrare la solita commedia romantica, ma c’è un gancio narrativo che mi ha fatto esclamare: “Oh mio Dio, che idea assurda e unica devo guardarlo!” A prima vista la trama non ha nulla di rivoluzionario, anzi: c’è persino un triangolo amoroso, espediente narrativo che ho iniziato a detestare anni fa (per fortuna oggi se ne vedono molti meno rispetto al passato). Ma ascoltate bene: i protagonisti sono due studenti universitari che stanno insieme, finché… la ragazza si trasforma improvvisamente in un uomo! Ed è qui che parte il vero spasso: lei (ora lui) lo confessa al fidanzato, e insieme decidono di aspettare il momento in cui tornerà nella sua versione femminile per continuare la relazione. Nel frattempo, lui la aiuta a mimetizzarsi nella nuova identità maschile, insegnandole come comportarsi da uomo per non destare sospetti. Fantasy, comedy e romance tutto insieme: esattamente quello che mi serve per staccare il cervello e godermi lo spettacolo. Non credo sarà una serie da capolavoro… ma who cares? Secondo me mi farò delle gran risate!
> Mary Kills People (2025)
Perchè l'ho scelto? Qui sarò onesta: la presenza dei due attori principali ha avuto un peso determinante nella mia decisione di inserire questo drama nella lista. Ad oggi, però, è l’unico su cui nutro ancora qualche dubbio. Più che la trama in sé, ciò che mi ha colpita è stato il gancio narrativo: un medico che asseconda il desiderio di morte di pazienti terminali, e un detective – anch’egli segretamente malato – che comincia a seguirne le tracce. Trovo interessante il binomio medico-morte, soprattutto se riferito a chi è già destinato a morire. La vera domanda è: questo drama riuscirà ad affrontare un tema così delicato con profondità morale, oppure si rivelerà uno dei soliti thriller un po’ noir, affascinanti in superficie ma poveri di contenuto?
> The Tyrant's Chef (2025)
Perché lo scelto? Datemi un fantasy, datemi un po’ di romance, datemi un drama storico con viaggi nel tempo… e io sarò felice. L’avrei inserito in lista a prescindere, perché i salti temporali e il binomio passato-futuro continuano ad esercitare su di me un fascino irresistibile, anche dopo anni. Quello che però mi ha convinta del tutto sono stati due elementi: chi torna indietro è una chef di alto livello e dovrà cucinare per il re dell’epoca Joseon. Non un re qualunque, ma un tiranno descritto come crudele… eppure con uno dei palati più raffinati del regno. Sarà una favola piena di cliché? Probabile. So già che la cucina aprirà un piccolo spiraglio di bontà nel cuore del re tiranno. Ma ragazzi… non vedo comunque l’ora di scoprire come succederà!
> Twelve (2025)
Perché l'ho scelto? Anche qui tocchiamo un tasto dolente: amo i fantasy in generale, ma quando ci sono esseri sovrannaturali e una battaglia epica tra bene e male per salvare l’umanità… io non resisto. Lo so, è una trama già vista e rivista, ma cosa ci posso fare se sono proprio queste storie a intrattenermi di più? La trama è quanto di più classico si possa immaginare: dodici angeli che, in passato, hanno sigillato le forze del male grazie al loro sacrificio e che ora vivono nascosti tra gli umani. Ma gli spiriti maligni si risvegliano e minacciano la pace, costringendo un nuovo team di angeli a tornare in campo per difendere l’umanità. Sì, è evidente: non c’è nulla di davvero originale o innovativo rispetto ai soliti fantasy distopici. Eppure, mi ha incuriosita il mix tra fantasy, angeli, mitologia zodiacale… e soprattutto il cast scelto. In particolare, sono molto — ma davvero MOLTO — curiosa di vedere Park Hyung‑sik nel ruolo del villain principale. Con quel suo faccino così pulito e giovane… dovrà essere davvero convincente. Vedremo!