21 giugno 2025

Uscire con un ragazzo coreano: tutto quello che nessuno ti ha mai detto (ma che hai sempre sognato di sapere)

 


Se sei finita su questo articolo, è probabile che anche tu – come me – ti sia ritrovata più di una volta a fantasticare sull’idea di uscire con un ragazzo coreano. Magari è iniziato tutto con un drama, una ballata triste, o con quegli occhi a mandorla pieni di silenzi e promesse non dette. Forse è stata colpa di Ji Chang Wook con quell’aria da cavaliere ferito, o di Cha Eun-woo con la sua perfezione che rasenta l’irritante. Ma poi, piano piano, la fantasia si è fatta domanda: com’è davvero uscire con un coreano?

Ecco. Te lo dico io.

Non troverai risposte assolute, ma tante sfumature. Perché ogni persona è diversa, anche in Corea. Però ci sono certe cose che tornano, che si ripetono, che costruiscono una cultura del dating tutta particolare, tenera, intensa, e... un po’ complicata.

Gli oppa nei drama esistono. Ma non parlano per primi.

Hai presente quella scena in cui lui ti si avvicina piano, ti guarda negli occhi e ti dice che ti ha notata sin dal primo momento? Scordatela. In Corea, la maggior parte dei ragazzi è timida, educata, riservata. Non è che non siano interessati. È che non lo dicono. Non subito. Non così.

Nel mondo occidentale se piaci a qualcuno, spesso te lo fanno capire chiaro e tondo. In Corea, potresti essere fissata da due mesi da un tipo che però non ha mai avuto il coraggio di dirti nemmeno ciao. Questo significa che, se hai un debole per lui, potresti dover fare tu il primo passo. Sì, proprio tu. Anche se il cuore batte forte. Anche se non sei sicura.

Coraggio, ragazza. Mostra il tuo sorriso migliore e... vai a conoscerlo.

L’amore è anche una questione di moda

I ragazzi coreani – è inutile girarci intorno – si vestono da dio. Ma non è solo una questione estetica. È un gesto, una forma di cura. Se gli piaci, si preparerà per vederti. E tu? Beh, anche tu dovrai fare la tua parte. Non per apparenza, ma per rispetto. Per reciprocità. Perché in Corea l’idea di "essere una coppia" è un concetto visivo, tangibile. Si manifesta in dettagli piccoli ma precisi.

Sì, sto parlando di magliette abbinate. Custodie per il telefono identiche. Anelli di coppia dopo 100 giorni. In Corea, non è strano. È dolce. È dichiarato. È amore che vuole essere visto.

In pubblico: carezze sì, ma con discrezione

Se ti immagini baci appassionati davanti alla fermata del bus... ripensa ancora. I coreani sono affettuosi, ma con moderazione. Una mano nella tua, un braccio attorno alle spalle, un gesto protettivo. Non è questione di freddezza, ma di cultura. Anche perché c’è sempre qualche ajumma (아줌마) dietro l’angolo pronta a lanciarti uno sguardo di fuoco.

Ogni 14 del mese è festa per gli innamorati

Te lo giuro. Ogni 14 del mese. Ogni. Singolo. Mese. In Corea esistono feste per le coppie che vanno ben oltre San Valentino. C’è il Diary Day (gennaio), il Kiss Day (giugno), il Wine Day (ottobre), e persino il Pepero Day (l’11 novembre, quando ti scambi biscotti lunghi come le tue speranze amorose). Se ami le sorprese e i gesti teneri, ti ritroverai a vivere in una commedia romantica continua. E ti piacerà da morire.

Chi paga al primo appuntamento?

La questione è delicata. Ma in generale: all’inizio, lui. Poi ci si alterna. Spesso lui paga la cena, tu il dolce. Si crea un equilibrio, una danza di gesti gentili che fanno parte del corteggiamento. Non è una regola fissa, ma una consuetudine che, se impari a leggere, racconta molto.

Il cellulare sarà il vostro filo rosso del destino

Hai presente quella cosa per cui in Occidente non devi sembrare troppo disponibile? Dimenticala. In Corea, è normale scriversi spesso. Raccontarsi la giornata, mandarsi un "hai mangiato?" anche solo per dire "ti penso". Non è essere appiccicosi. È essere presenti. È creare un filo invisibile tra due cuori.

Chiamarlo “Oppa”? Sì, grazie.

La parola Oppa non è solo un nomignolo da drama. È un modo per dirgli che lo vedi come un punto di riferimento, che ti fidi di lui. Per molti ragazzi coreani, sentirsi chiamare così dalla propria ragazza è un gesto tenero e importante. Li fa sentire responsabili, forti, protettivi. E non è raro che lo diventino davvero. Ti tirano fuori la sedia. Ti passano il cappotto. Prenotano il tavolo con ore d’anticipo. Per farti sentire speciale. Per farti sentire scelta.

Ma sarà anche un po’ geloso

E qui ci vuole onestà: molti ragazzi coreani non amano che la loro ragazza abbia troppi amici maschi. A volte può diventare un problema. A volte solo un bisogno di rassicurazione. Spesso non ti chiederà di cambiare, ma avrà bisogno di sentirsi al sicuro. Di sapere che, tra tutti, hai scelto lui.

Il cibo è amore. Letteralmente.

Hai mangiato?” Non è solo una domanda. È un modo per dire: Mi prendo cura di te. In Corea, il cibo è ovunque, e condividerlo è uno degli atti più intimi che ci siano. Se ti imbocca, non ti imbarazzare. Sta solo dicendoti che sei importante. Che per lui sei famiglia. Che non sei sola.

Cose da fare insieme? Un’infinità. E sono tutte bellissime.

Dal karaoke alle sale giochi, dai parchi divertimento ai caffè a tema. Dal picnic sul fiume Han a una passeggiata al tramonto sulla Namsan Tower per attaccare un lucchetto con i vostri nomi. Non è un film. È tutto vero. E potresti viverlo anche tu.

E poi ci sono le piccole follie romantiche

I ragazzi coreani amano viziare. Mazzi di fiori, massaggi di coppia, regali improvvisi. Non è una regola, certo. Ma molti ci tengono. A farti sentire bella. Importante. A farti pensare – anche solo per un attimo – che stai vivendo una fiaba.

E se non vivi in Corea? Esistono le app.

Il mondo del dating online è arrivato anche lì. Lentamente, ma con decisione. Oggi esistono app pensate proprio per far incontrare stranieri e ragazzi coreani – la più famosa è KoreanCupid. E no, non è solo per ragazze bianche o asiatiche. Sempre più coreani sono aperti, curiosi, desiderosi di conoscere chi viene da fuori. Per cultura. Per amore. Per la vita.

Il segreto? Impara il coreano. Anche un po’.

Non per cambiare te stessa. Ma per incontrare davvero l’altro. Per capire un messaggio, una battuta, un gesto. Per dire “ti penso” nella sua lingua. Perché l’amore ha bisogno di parole, sì – ma anche di ascolto. E tu sei pronta.


Allora, sei ancora lì a sognare o hai già iniziato a studiare l’alfabeto Hangul?

Perché da qualche parte, nel cuore di Seoul o in un angolo della tua città, potrebbe esserci un oppa che non sa ancora di essere il protagonista della tua storia.

E questa volta, non sarà un drama. Sarà vita vera.

Fonte: https://ling-app.com/ko/dating-a-korean-guy/

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