Quante volte abbiamo dovuto sentir dire che le persone introverse erano timide, avevano la stessa personalità di un soprammobile, erano noiose o con la puzza sotto il naso? Con il tempo, crescendo, ho imparato che non tutti gli approcci sono uguali, non tutte le personalità brillanti si mostrano attraverso l'eccentricità, non tutti sentono la necessità di far sapere della loro presenza perché non viene loro naturale, non tutti hanno toni di voce squillante, non tutti si dedicano al mondo esterno ma preferiscono concentrarsi sulla propria persona e il proprio mondo interiore. Il concetto di introversione, è “vittima” di forti pregiudizi, errati e fuorvianti. Non vi è mai capitato di additare come timido, chiuso, asociale qualcuno che semplicemente stava bene con se stesso e non voleva la compagnia di chiunque? E' successo a tutti, me compresa. Avendo un carattere molto eccentrico ho sempre considerato gli introversi persone prive di personalità interessanti quando poi mi sono resa conto che molti tratti in comune gli avevo anche io ho cambiato prospettiva. Non ero un'introversa da manuale ma lo stare bene da soli, non amare i posti particolarmente affollati, essere spesso trascinati da un turbinio di pensieri, riflessioni e parole all'interno della mia mente, preferire pochi amici ma buoni, sono caratteristiche che mi accomunano con gli introversi.
La persona introversa, è spiccatamente empatica, ama relazioni intime, selezionate, profonde e ricerca una grande affinità con coloro che incontra. Propende per la riflessione su di sé, sugli altri e sul mondo, per un tipo di pensiero creativo, per una continua ricerca verso la consapevolezza. L’introverso non disdegna una festa con gli amici o una conferenza pubblica ma, poiché vive queste situazioni come “dispendiose” in termini di energia, ha necessità di ricaricarsi ritrovando la calma stando solo con se stesso. La solitudine è una dimensione di vitale importanza per la persona introversa; non è l’isolamento proprio di chi teme il giudizio sociale come può essere ad es. per la persona timida. Al contrario, è uno spazio ideale per fare silenzio, per ascoltare i propri pensieri, le proprie idee, è il terreno migliore affinché si manifesti la creatività. (Fonte: psmarta-psicoterapeuta)
Nel drama sentiamo spesso la protagonista la frase "Io odio le persone", non è un odio vero e quantificabile, semplicemente vuole allontanarsi da ciò che nella società va di moda perché non rientra in quel determinato canone e sanno che non verrebbe capita proprio perché "diversa".
Ma my liberation notes è ricco di tanti altri messaggi. Il drama rende perfettamente il sentimento di vuoto che si prova nel trovare un senso nella vita e liberarsi dalla banalità della stessa. La ricerca non è la liberazione in se per se ma il desiderio di sentirsi completi. Il drama ci mostra in svariate occasioni il senso di vuoto e di liberazione dei suoi personaggi. Frasi come "Non sono infelice ma nemmeno felice". "Non so dove sono intrappolato, ma mi sento intrappolato". "Mi sembra di essere bloccato ma non so come uscirne". "Perché mi sento triste? Perché sono triste?". esprimono pienamente queste emozioni. I personaggi di my liberation notes hanno ancora energia, non sono depressi e non sono senza speranza, ma non provano più gioia da molto tempo e si trovano spaesati e senza meta. Il loro stato mentale insomma non è ne buono ma nemmeno cattivo. Vivono i loro giorni provando la sensazione di "bene, ma non benessimo" "sopravvivere, piuttosto che vivere".
La protagonista principale, ad esempio, si sente socialmente ritirata e non vorrebbe alcun contatto sociale, ne a lavoro, ne nella sua vita privata. La sua motivazione è bassa, nel lavoro infatti ha abbastanza energia per portare a termine i propri compiti, ma trova poco piacere, eccitazione e urgenza nel farlo. Inoltre arriva ad un punto di provare completa apatia nei confronti della vita, provando un senso di riduzione del significato, dello scopo o dell'appartenenza alla vita. Non le interessa più nulla, non le interessa di impegnarsi attivamente per cambiare tutto questo. Fa fatica a sentirsi ottimista nei confronti del futuro ed ha l'impressione che non ci sia nulla di cui rallegrarsi.
My liberation notes è storia lenta, intima e introspettiva. In cui è possibile guardare, in modo non opprimente, una visione disincantata della vita e della quotidianità. Un piccolo manuale da cui prendere spunto e che vi consiglio di recuperare se ancora non lo avete fatto.
Aurora
Fonti: wired, telefilm-central, korean-binge