C’è un momento in Corea in cui tutto sembra fermarsi. Le città rallentano, le case si riempiono, e i cuori si riscaldano. Si chiama Seollal (설날), il Capodanno Lunare coreano. Ogni anno cade nel primo giorno del primo mese del calendario lunare e, a differenza del nostro Capodanno occidentale, non è una festa fatta di feste sfrenate, botti e countdown a mezzanotte. Seollal è qualcosa di molto più intimo, profondo e spirituale. È un ritorno. A casa, alle radici, alla famiglia, a chi non c’è più, ma vive ancora nelle tradizioni.
Nel 2024, Seollal è stato celebrato il 10 febbraio. Quattro giorni di pausa ufficiale, dal 9 al 12, per permettere a milioni di persone di rientrare nei paesi d’origine, riabbracciare i genitori, inginocchiarsi davanti ai nonni e ricordare con rispetto chi è passato oltre.
L’anno del Drago Blu
In Corea, come in Cina, ogni anno è rappresentato da un animale dello zodiaco lunare. Il 2024 è l’anno del Drago. Non uno qualunque: il Drago di Legno, legato al colore blu. Una combinazione potente e affascinante che si dice porti fortuna, forza e carisma. Chi nasce quest’anno, dopo Seollal, sarà quindi un Drago, simbolo di autorità, successo e poteri quasi mitologici. E non è un caso che tantissimi idol del K-pop e attori amatissimi siano nati proprio sotto questo segno. Da G-Dragon a Karina delle aespa, da Kim Soo-hyun a Park Seo-joon: un firmamento di stelle nate sotto l’insegna del Drago.
“새해 복 많이 받으세요” – Ricevi tanta fortuna!
Non c’è Seollal senza la frase più iconica dell’anno: “Saehae bok mani badeuseyo” – 새해 복 많이 받으세요. Significa: “Ti auguro di ricevere tanta fortuna nel nuovo anno”. Non un augurio gridato, ma un dono sussurrato con rispetto, a volte accompagnato da un profondo inchino, altre da una busta rossa che passa di mano in mano. È la lingua del cuore, quella che sa mescolarsi perfettamente tra modernità e ritualità.
La corsa ai regali (e allo Spam)
Già una settimana prima del Capodanno, i supermercati e i grandi magazzini si riempiono di famiglie in cerca del regalo perfetto. In Occidente ci faremmo strane idee sul regalare una confezione di carne in scatola... ma in Corea lo Spam è considerato un dono pratico, gradito e ormai affettuosamente iconico. Altri regali comuni sono carne pregiata, frutta, ginseng, dolcetti tradizionali (hangwa), set di shampoo o miele. Ma la tendenza cambia: oggi si regalano anche dolci di lusso, cioccolatini e macarons per i più giovani, e prodotti salutari per gli anziani, come frutta secca e integratori. Perché anche il regalo, in fondo, è un modo per dire “mi prendo cura di te”.
Scarpe nascoste e spiriti dispettosi
La notte prima di Seollal, secondo la tradizione, gli spiriti possono tornare sulla Terra... e rubare scarpe. Non è uno scherzo! Si dice che, se uno spirito trova un paio che gli calza alla perfezione, porterà sfortuna al proprietario per tutto l’anno. Così, molti coreani nascondono le scarpe in luoghi sicuri, tra riti antichi e superstizioni che hanno il sapore delle fiabe.
La mattina: hanbok e desideri
Il primo giorno dell’anno lunare si apre con piccoli gesti pieni di significato. Si acquista il bokjori, un setaccio di bambù appeso in casa come portafortuna: prima lo compri, più fortuna ti porterà. Poi ci si veste di hanbok, l’abito tradizionale coreano dai colori accesi, simbolo di speranza e nuovi inizi. E si parte verso la casa dei genitori o dei nonni, dove tutto prende vita.
Charye: quando la memoria profuma di brodo
Il momento più toccante del Seollal è il charye (차례), la cerimonia ancestrale. In silenzio, con devozione, si apparecchia una tavola impeccabile per accogliere simbolicamente gli spiriti degli antenati. Pesce da un lato, carne dall’altro, frutta, dolci, piatti cucinati con cura maniacale e significati precisi. Si evitano aglio e cipolla, che potrebbero allontanare gli spiriti. Il piatto più importante? Il tteokguk (떡국), zuppa di fettine di torta di riso bianca in brodo: mangiarla significa “diventare più grandi” di un anno.
“Quante ciotole di tteokguk hai mangiato?”
La battuta più tipica di Seollal è questa. Perché ogni ciotola di tteokguk “invecchia” chi la mangia. E così, tra un sorso e l’altro, si ride: “Attento, se ne mangi due diventi subito nonno!”. Un modo tenero per ricordare che crescere, in fondo, è qualcosa da celebrare. Non da temere.
Sebae e sebaedon: rispetto, amore e denaro
Dopo il pasto, arriva il momento del sebae: i più giovani si inginocchiano davanti agli anziani, si inchinano con rispetto e augurano buon anno. In cambio ricevono i sebaedon, soldi in banconote nuove, inseriti in sacchettini ricamati chiamati bokjumeoni. Non è solo una tradizione: è un patto silenzioso tra generazioni. “Ti rispetto, ti onoro. Ti auguro ogni bene”.
Giochi, risate e vento tra i capelli
Il pomeriggio di Seollal è fatto per giocare. Si riscoprono i passatempi antichi: yutnori (un gioco da tavolo con bastoncini di legno), jegichagi (calcio al volano), tuho (lancio di frecce in vasi), go-stop (gioco di carte), o si va a far volare gli aquiloni. In alternativa, si guarda un film tutti insieme o uno degli special televisivi pensati proprio per queste giornate. Qualcosa di semplice, ma pieno di valore: il tempo condiviso.
E se vuoi sapere cosa ti aspetta…
Molti coreani, giovani compresi, si affidano a veggenti e cartomanti per sapere cosa riserverà l’anno: amore? carriera? salute? fortuna? Dai caffè di Myeongdong con sfere di cristallo alle tende trasparenti di Hongdae dove si legge il saju (data e ora di nascita che determinano il destino), la Corea non perde il suo legame con il soprannaturale. E forse non è poi così strano voler sapere, almeno per un attimo, se quest’anno andrà tutto bene.
E se sei turista?
Durante Seollal, molti musei e villaggi tradizionali offrono eventi gratuiti anche per gli stranieri: spettacoli, mostre e cerimonie aperte al pubblico. Ma attenzione: ristoranti e negozi potrebbero essere chiusi. Meglio controllare in anticipo e pianificare con cura.
Seollal non è solo una festa. È un abbraccio collettivo, una preghiera silenziosa, un tuffo nel passato e uno sguardo al futuro. È la prova che le radici non si spezzano mai davvero. Si rinnovano. Ogni anno. Con una ciotola fumante, un inchino e la promessa che la famiglia – qualunque forma abbia – resta il primo luogo in cui si torna. Sempre.
Fonte: https://koreancultureblog.com/2024/02/08/how-do-koreans-celebrate-seollal-korean-lunar-new-years-day/