21 maggio 2025

L’intimità nei K-Drama


Molto è stato detto sull’apparente “castità” che domina i drama coreani. Ma chi guarda solo la superficie rischia di perdersi tutto il resto. Perché sotto quell’aria innocente, tra un bacio timido e un abbraccio rubato, i K-Drama raccontano molto di più — semplicemente scelgono di farlo in silenzio.

Mi viene spesso in mente un parallelo con la vecchia Hollywood, quella dell’era del Codice Hays (1934-1968), quando i registi americani erano costretti ad aggirare una censura rigidissima. Anche allora, la creatività nasceva proprio dai limiti. Bastava una nuvola di fumo, una luce soffusa, due figure che si sedevano su un letto… e poi una dissolvenza in nero. Il pubblico capiva. Non c’era bisogno di mostrare. Il non detto diventava linguaggio.

I K-Drama, oggi, fanno qualcosa di simile. Usano i propri codici. Tagli di scena, dettagli simbolici, stacchi improvvisi. Quante volte la coppia principale si ritrova in un momento di intimità, magari in una stanza privata, e all’improvviso — cut! — è mattina. Un’inquadratura su una tazza di tè, una finestra illuminata dal sole, un fiore che sboccia. E il pubblico resta lì, a chiedersi: “È successo davvero qualcosa?”. Forse sì. Forse no. Ma non è questo il bello?

Questi segnali sono ovunque, se impari a riconoscerli. Uno sguardo prolungato, una nevicata improvvisa durante un bacio, la scusa perfetta per vivere insieme “temporaneamente”, magari per colpa di un contratto, di un incidente o di una convivenza forzata. Tutto sembra casuale, ma nulla lo è davvero. I registi sussurrano attraverso i simboli, e se sei un fan attento, quei sussurri li senti eccome.

Per lo spettatore occidentale, abituato a una narrazione molto più esplicita, questi messaggi possono sfuggire. Da noi non c’è più bisogno di nascondere, e quindi non c’è più motivo di cercare. Ma nel mondo dei drama, il non detto è ancora un linguaggio potente. È come se gli autori stessero dicendo: “Guarda attentamente. Ti sto raccontando qualcosa, ma solo se sei disposto ad ascoltare con gli occhi.”

Ovviamente, non ogni taglio di scena nasconde una notte di passione. A volte è solo un modo elegante di saltare avanti nella narrazione. E a volte, forse, i significati sono meno intenzionali di quanto pensiamo. Ma non è questo che rende tutto ancora più affascinante?

Perché nei K-Drama, il diavolo — o forse l’amore — si nasconde sempre nei dettagli. Ed è proprio lì che nasce la magia: in ciò che non viene mai detto ad alta voce, ma che tutti, in fondo, speriamo sia accaduto davvero.


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