Una delle curiosità più affascinanti sulla Corea del Sud – e che spesso lascia un po’ spiazzati – è legata al modo in cui viene calcolata l’età. In poche parole, in Corea sei più vecchio. Di uno, a volte anche di due anni.
No, non è un errore di matematica, né un effetto collaterale del jet lag culturale. È semplicemente un modo diverso di concepire il tempo e la vita.
La regola base: si nasce già con 1 anno
Nel sistema tradizionale coreano, quando nasci hai già un anno. Questo perché si tiene conto anche dei mesi trascorsi nel grembo materno: la vita, simbolicamente, comincia prima della nascita. Quindi, il giorno in cui vieni al mondo, hai già 1 anno.
La seconda regola: si invecchia tutti insieme il 1° gennaio
Un’altra particolarità è che tutti invecchiano insieme a inizio anno, indipendentemente dalla propria data di nascita. In Corea, infatti, non si aspetta il compleanno per aggiungere un anno, ma si fa il “salto” direttamente il 1° gennaio.
Risultato? Un bambino nato il 30 dicembre, ad esempio, compie due anni il 1° gennaio successivo... pur avendo solo due giorni di vita effettivi.
Come calcolare la tua età coreana
Per capire quanti anni "hai" in Corea, puoi usare una formula semplice:
(Anno attuale - Anno di nascita) + 1 = Età coreana
Oppure:
-
Se hai già festeggiato il compleanno quest’anno: aggiungi 1 anno alla tua età attuale.
-
Se non l’hai ancora festeggiato: aggiungi 2 anni.
Semplice? Abbastanza. Anche se all’inizio può disorientare.
Ma perché è così importante?
In Corea, l’età non è solo un numero. È un indicatore sociale. Determina il modo in cui le persone si rivolgono a te, il tipo di linguaggio che usano, il grado di rispetto che ti viene attribuito, persino certe dinamiche lavorative o relazionali.
Il trucco per non sbagliare
Se ti capita di interagire con qualcuno che usa il sistema coreano, e non vuoi impazzire con i calcoli, c’è una scorciatoia infallibile: basta dire il tuo anno di nascita. Con quello, chi ti ascolta sarà in grado di fare tutti i conti da solo – e saprà subito se deve darti del “tu” o usare un registro più formale.
Se ti sembrava già difficile invecchiare un anno alla volta… pensa com'è farlo due volte senza nemmeno accorgertene. In Corea, succede davvero.
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