8 dicembre 2025

Credenze Food & Curiosità Coreane: dal kimchi miracoloso alle mele della buonanotte (passando per la cacca portafortuna)

 


Quando si parla di Corea del Sud, c’è un intero universo di tradizioni, rimedi casalinghi, piccoli miti quotidiani e convinzioni popolari che convivono perfettamente con la modernità più sfrenata. E più le scopro, più mi ci affeziono. Alcune fanno sorridere, altre spiazzano, altre ancora sembrano uscite da un manuale di medicina tradizionale del passato. Eppure tutte raccontano qualcosa di autentico della cultura coreana.

L’arrivo dell’inverno e il potere (quasi mistico) del kimchi

Verso fine novembre, mentre il freddo inizia a farsi sentire, arriva anche il momento del kimjang: la preparazione annuale del kimchi, un rituale che affonda le sue radici nei secoli. Il kimchi, soprattutto quello a base di cavolo cinese e pasta di peperoncino rosso, è un pilastro della cucina coreana dal XVIII secolo e, negli anni, gli sono state attribuite così tante proprietà salutari da sembrare quasi un superfood ante litteram. C’è persino chi lo “prescrive” come una sorta di panacea: mal di stomaco? Mangia più kimchi. Influenza? Kimchi. Raffreddore? Hai provato… il kimchi?

Esagerazioni a parte, i benefici reali sono molti e dimostrati.
Le fibre del cavolo aiutano la digestione, la fermentazione genera i preziosi lactobacilli (gli stessi dello yogurt), che migliorano non solo l’intestino ma anche pelle e capelli. I batteri del kimchi riducono l’appetito, stabilizzano la glicemia, favoriscono il dimagrimento e sostengono il sistema immunitario.

L’aglio aggiunge allicina, ottima per colesterolo e sistema cardiocircolatorio, mentre zenzero e peperoncino portano fenoli, flavonoidi e antiossidanti, fondamentali nella lotta ai radicali liberi e nel rallentamento dell’invecchiamento cellulare. Insomma: una ciotola di kimchi è più ricca di vitamine di quanto sembri.

C’è però un lato meno poetico: l’elevato contenuto di sale, combinato con il peperoncino, è stato collegato dai medici a un rischio più alto di tumore gastrico, motivo per cui il consiglio è semplice: sì al kimchi, ma senza esagerare.

Mangiare maiale “purifica”?

Quando nel 2014 la Corea del Sud era avvolta dalla coltre di polveri sottili provenienti dalla Cina, la vendita di carne di maiale è schizzata alle stelle. Perché? Per una credenza diffusa secondo cui il maiale “purificherebbe” il corpo dalle particelle nocive.

La storia nasce dai minatori che, respirando polvere tutto il giorno, uscivano dalle gallerie e mangiavano samgyeopsal convinti che li aiutasse a liberarsi dalle tossine. Alcuni hanno persino provato a spiegarlo scientificamente, sostenendo che gli acidi insaturi del maiale “espellano” i metalli pesanti. Peccato che sia vero il contrario.

I nutrizionisti confermano che il maiale:

  • introduce ulteriori tossine,
  • trattiene quelle già presenti,
  • peggiora l’infiammazione,
  • aumenta l’acidità dell’organismo,
  • non ha alcuna proprietà purificante.

Inoltre i maiali non sudano e digeriscono molto velocemente, quindi molte sostanze nocive rimangono nei loro tessuti. Un rimedio coreano decisamente più sano? Una pera coreana, succosa e ricca di acqua. Non ti salverà dall’inquinamento, ma almeno non peggiora nulla.

La mela serale che “fa male” (o forse no)

Così come noi diciamo “una mela al giorno toglie il medico di torno”, in Corea esiste un proverbio parallelo… ma ribaltato: mangiare una mela la sera sarebbe dannosoMolti coreani lo hanno sentito da genitori e nonni, ma la scienza non è molto d’accordo.

Le mele:

  • non sono pesanti,
  • non irritano lo stomaco,
  • favoriscono il riposo grazie alla vitamina B6,
  • regolano la glicemia,
  • contengono potassio e antiossidanti,
  • aumentano la serotonina,
  • aiutano la digestione con i polifenoli della buccia.

Il loro unico “difetto”? Un po’ di zuccheri, ma nulla di critico. In realtà, mangiare una mela prima di dormire è uno spuntino perfetto: leggero, idratante, nutriente. Altro che indigestione. Forse è davvero ora di aggiornare il proverbio: “Una mela di notte ti fa dormire alla grande.” 

Hae-jang-guk: cura miracolosa o mito gastronomico?

Dopo una notte intensa a base di soju, moltissimi coreani si affidano all’hae-jang-guk, la leggendaria “zuppa per curare la sbornia”. Ma… funziona davvero?

Per capire la risposta, bisogna ricordare che la sbornia nasce:

  • dalla disidratazione,
  • dalla perdita di sali minerali,
  • dal calo della glicemia,
  • dall’affaticamento di fegato e reni.

Le vere “cure” sono acqua, elettroliti, zuccheri e vitamine. L’hae-jang-guk, per quanto deliziosa, non contiene tutti questi elementi. Ha acqua e sale, sì, ma manca di zuccheri, elettroliti e ingredienti lenitivi necessari dopo una notte pesante. Per alcuni stomaci, anzi, può risultare un po’ troppo intensa. Eppure è perfetta prima di bere, perché assorbe l’alcol e rallenta la sbornia. Insomma: non miracolosa, ma comunque irresistibile.

Il liquore nordcoreano senza sbornia

Secondo il The Pyeongyang Times, esisterebbe addirittura un liquore che non provoca hangover: il Koryo Liquor. Deriva da una radice di ginseng di sei anni e usa riso tostato al posto dello zucchero. Il risultato? Secondo loro, un alcolico “elegante” con proprietà anti-sbornia… e persino mediche.

Peccato che:

  • non esistano test pubblici,
  • nessuno abbia confermato l’effetto,
  • il ginseng sia spesso usato per affermare “miracoli” non dimostrati.

E considerando che l’anno prima era stato proclamato un vaccino contro Ebola, MERS, SARS e AIDS… sempre a base di ginseng… diciamo che un po’ di scetticismo è d’obbligo. Resta comunque un mito affascinante, difficile da prendere sul serio ma perfetto da raccontare.

L’inaspettato fascino della cacca

In Corea, perfino la cacca ha un ruolo culturale sorprendente. E non è uno scherzo. Fin dall’infanzia, i bambini crescono con Doggy Poo, un cartone che segue un pezzetto di cacca parlante in cerca del suo scopo nel mondo. Esistono dolci a forma di cacca e souvenir di ogni genere. La cacca è vista come qualcosa:

  • che connette l’uomo alla natura,
  • che porta fertilità,
  • che porta fortuna se sognata,
  • che nel passato veniva usata persino come rimedio curativo.

Sì, hai letto bene. Alcuni medici tradizionali credevano che le feci avessero poteri terapeutici, e usavano diversi tipi di escrementi per curare lividi, ossa rotte, dolori e malattie. E ancora oggi esiste il ttongsul, il famigerato “vino alla cacca” con feci fermentate di bambino.

Un medico ne ha difeso le proprietà per anni, lamentando che nessuno ormai lo conosca più. La domanda, a questo punto, è inevitabile: quanto ti deve far male qualcosa per essere disposto a provarlo? 

fonti:
  • https://gwangjunewsgic.com/arts-culture/korean-myths/the-big-brown-swirl/
  • https://gwangjunewsgic.com/arts-culture/korean-myths/hangover-free-alcohol/
  • https://gwangjunewsgic.com/arts-culture/korean-myths/behind-the-myth-hangover-stew/
  • https://gwangjunewsgic.com/arts-culture/korean-myths/behind-the-myth-eating-apples-at-night/
  • https://gwangjunewsgic.com/arts-culture/korean-myths/behind-the-myth-pork/
  • https://gwangjunewsgic.com/arts-culture/korean-myths/behind-the-myth-kimchi-power/

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