💃 Hwang Jin Yi – L’arte di danzare con la malinconia
Nata da una relazione proibita tra un nobile e una concubina, fu esclusa dal mondo degli yangban e scelse di diventare gisaeng per poter studiare, viaggiare, incontrare intellettuali.
Nel drama, la sua figura è ritratta in tutta la sua ambivalenza: fragile e fortissima, ironica e tragica, amata da poeti e temuta da politici. Il suo amore per un giovane nobile si scontra con la realtà sociale del tempo, e la sua vita è segnata da una ricerca continua di verità ed espressione artistica.
Le sue sijo, poesie brevi ma intense, parlano di amore, solitudine, desiderio, disillusione. E ancora oggi vengono studiate nelle scuole.
“Non mi rimpiangere se vado via danzando.Le mie lacrime hanno imparato a sorridere.”
🔥 Jung Yi, The Goddess of Fire – La ceramista che osò sfidare la fornace
Jung Yi, ispirata alla figura storica di Baek Pa Sun, è ricordata come la prima ceramista donna del regno di Joseon. In un mondo dominato dagli uomini, dove la lavorazione della porcellana era considerata una scienza quasi sacra, Jung Yi osò entrare nel laboratorio e dimostrare che anche le mani femminili possono modellare il fuoco.
La sua arte fu talmente preziosa che, dopo l’invasione giapponese, fu rapita e portata a lavorare per le fornaci dell’impero nipponico. Ma non si spense. Continuò a creare. A insegnare.
✨ Donne che plasmano la bellezza
Entrambe hanno trasformato l’arte in libertà.
Entrambe hanno pagato un prezzo altissimo per essere ciò che erano: donne che non si sono mai fermate davanti a un “non puoi”.
L’arte non chiede il permesso. Vive.E chi la crea, anche se è una donna dimenticata dai libri di storia… rimane.
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