Sono rimasta profondamente colpita da "Mask Girl," un drama coreano disponibile su Netflix. Inizialmente, "Mask Girl" si presenta come un tipico K-drama ambientato in un ufficio, ma successivamente prende una svolta oscura e sinistra. Questa serie non è adatta per i cuori sensibili, ma è un'esperienza perfetta per coloro che amano storie intense e tenebrose. "Mask Girl" narra la storia di Kim Mo Mi, una giovane donna con il talento e le caratteristiche fisiche per avere successo nell'industria dell'intrattenimento, con l'eccezione di un aspetto: i suoi tratti del viso. Fin da giovane è stata etichettata come "brutta" dai suoi compagni di scuola e, anche nel mondo del lavoro, fatica a catturare l'attenzione di chiunque, soprattutto degli uomini. Tuttavia, trova un modo per esprimersi senza dover mostrare il suo volto. Indossando una maschera, intrattiene il pubblico attraverso una webcam in diretta e improvvisamente ottiene l'adorazione che desidera.
Questo successo superficiale spesso porta con sé problemi oscuri, poiché Kim Mo Mi si ritrova ad essere il bersaglio di stalker e uomini altrettanto psicologicamente danneggiati quanto lei. Questo ci ricorda come spesso attiriamo ciò che riflettiamo di noi stessi. E così, Kim Mo Mi si trova presto coinvolta in un mondo fatto di bugie e omicidi , subendo la crudeltà e la violenza di un mondo in cui essere considerati "brutti" semplicemente perché non si rientra in determinati canoni estetici è qualcosa di imperdonabile. Cerca di fuggire dal suo destino cambiando la propria identità, ma alla fine scopre che non può sfuggire al proprio passato.
Ciò che rende davvero unico questo drama è il coraggio con cui affronta temi importanti come l'accettazione di sé, l'amicizia, la maternità, l'ossessione e l'amore corrotto. La serie esplora in profondità il desiderio di Mo-mi di essere amata, che è avvolto nell'illusione, l'amore di Oh-nam che si trasforma in un'ossessione distorta e l'amore materno di Kyung Ja che si trasforma in adorazione per suo figlio, tra molti altri aspetti complessi. "Mask Girl" non esita a mostrare senza mezzi termini i brutali standard di bellezza che dominano la società e come questi possano erodere l'autostima e la personalità di un individuo.
La narrazione espone chiaramente le conseguenze di cedere alle pressioni sociali senza timori, sottolineando l'importanza di mantenere la propria autenticità. Il drama mette in luce come alcune persone vengano sfruttate e abusate a causa del loro aspetto e su come questo possa influire sulla loro salute mentale e la loro felicità. "Mask Girl" sottolinea inoltre l'importanza dell'amicizia e della maternità nel superare le avversità, mostrando come alcuni personaggi abbiano trovato conforto e supporto l'uno nell'altro, o si siano sacrificati o abbiano rischiato tutto per i propri figli o nipoti.
La serie è narrata da diversi punti di vista dei personaggi, presentandoli nei loro episodi ma collegandoli anche agli altri e a eventi pregressi. In questa serie, sono davvero pochi i personaggi che si possono definire "simpatici". È quasi inevitabile sviluppare un sentimento di disprezzo per ogni singolo personaggio, il che rappresenta la vera bellezza e l'apice dell'arte di questa serie. Da questo punto di vista il drama offre un'ottima riflessione: nessun essere umano è puramente buono. La maggior parte dei personaggi infatti incarna gradi variabili di indifferenza e disfunzione, ma Kim Kyung Ja emerge come l'esempio più estremo di una persona tanto squilibrata da diventare il vero "mostro" della storia.
Alla fine, ci troviamo di fronte a individui emarginati e infelici, scartati dalla società come se fossero spazzatura, persone che bramano l'attenzione e l'adorazione. La serie mette in evidenza fino a che punto le persone possono spingersi pur di ottenere anche la più piccola dose di attenzione. Ciò che è veramente triste è che, a meno che non impari ad amarti, non c'è abbastanza attenzione nel mondo che possa renderti veramente felice. Semplicemente non esiste all'esterno di te stesso. Eppure, il mondo è giunto a un punto in cui l'attenzione e la fama sono così addictive e desiderate che le persone sono disposte a fare qualsiasi cosa pur di ottenerle. Tuttavia, ciò che spesso non riescono a comprendere è che tutta la fama e la gloria sono effimere.
Questa serie potrebbe mostrare una rappresentazione piuttosto estrema di ciò che sta accadendo nel mondo, ma in realtà non è così distante da quanto si possa credere. Viviamo in un mondo profondamente superficiale, in cui molte persone cercano l'adorazione dagli altri. Non c'è bisogno di cercare oltre i social media di oggi e il loro impatto sulla vita delle persone. Basta dare un'occhiata a piattaforme come Instagram, TikTok, Facebook e altre, che sfruttano e alimentano le insicurezze altrui. Come ha saggiamente affermato Eckhart Tolle, la tecnologia amplifica la disfunzione egoica. In altre parole, fornisce i mezzi per perpetuare comportamenti disfunzionali e renderli ancora più evidenti.
È fondamentale per le persone imparare ad amarsi e a non dare troppa importanza all'opinione altrui.
Inoltre, è cruciale trattare gli altri con dignità e rispetto, poiché non possiamo mai prevedere come le nostre azioni potrebbero influenzare la reazione di qualcuno. In altre parole, evitiamo di provocare il gatto, perché potremmo trovarci di fronte a una tigre, come alcuni personaggi in questa storia hanno imparato a proprie spese.
Infine, all'interno di questa storia, ogni personaggio, osservandolo attentamente, incarna un aspetto distintivo dell'esperienza femminile: Kyung Ja rappresenta la generazione più anziana di donne che non sono riuscite a realizzare i propri sogni e hanno invece dedicato la loro vita ai figli, utilizzandoli come strumenti per soddisfare aspirazioni e desideri irrealizzati. Questo si riflette nella sua ossessività e nella ricerca disperata di conforto nelle credenze religiose, in linea con quanto insegnato alle donne della sua generazione. Questo tema emerge anche nella madre di Mo Mi, che nutre risentimento perché sua figlia non ha corrisposto alle sue aspettative.
Mo Mi incarna la generazione di donne a cui è stato detto che la bellezza e la ricerca di un uomo alto, bello e carismatico fossero il sogno finale e l'unica strada per trovare l'amore, anche se alla fine l'uomo ideale si è rivelato un completo idiota. Tuttavia, Mo Mi non riesce a comprendere che amare se stessa è la chiave per essere felice e guadagnarsi l'affetto degli altri. Nel tentativo di conformarsi agli standard di bellezza superficiali della società, credendo che ciò le avrebbe permesso di ricominciare da capo, di essere bella e amata, finisce per autodistruggersi. Di conseguenza, viene etichettata come un "mostro" nonostante il suo "nuovo aspetto attraente".
Infine, Mi Mo simboleggia la generazione più giovane, una ragazza che nutre rabbia verso ciò che "la società vede in lei", temendo di diventare come sua madre, appartenente alla "precedente generazione di donne", e dimostra disprezzo per il "modo di pensare della nonna", la vecchia generazione di donne. Tuttavia, con il passare del tempo, Mi Mo comprende gradualmente che il mondo non è semplicemente diviso in bianco e nero. Decide di accettarsi per come è, perdona sua nonna (la madre di Mo Mi) e riflette sul possibile destino diverso di sua madre se il mondo fosse stato più comprensivo.
Nonostante la serie sia uno specchio della nostra corruzione, riesce a trovare un equilibrio ricordandoci che la speranza e la benevolenza sono innati nell'umanità. Ciò sottolinea che, non importa quanto siano contorte le nostre motivazioni, la purezza e il vero amore prevalgono su tutto. Allo stesso tempo, la serie ci rammenta che, anche se non siamo responsabili delle azioni degli altri, abbiamo comunque un'influenza su di loro. Pertanto, è importante comprendere che il modo in cui trattiamo gli altri è fondamentale, poiché rivela molto su noi stessi.
Aurora