9 giugno 2025

La vera storia dietro al drama: Rookie Historian Goo Hae Ryung


Certe storie lasciano il segno non solo per la trama, ma per ciò che scelgono di ricordare. Rookie Historian Goo Hae Ryung non è soltanto un drama romantico in costume, ambientato in un Joseon dalle sfumature vivaci e moderne. È un omaggio silenzioso — ma potente — a chi, nella storia, ha scelto di scrivere la verità anche quando era proibito farlo.

Apparentemente leggera, la serie del 2019 con Shin Se-kyung e Cha Eun-woo racconta la vicenda di Goo Hae-ryung, una donna colta e ribelle che nel XIX secolo sfida ogni convenzione diventando storica di corte. Insieme a lei, il giovane Principe Dowon, nascosto sotto lo pseudonimo di “Maehwa”, scrive romanzi d’amore in hangul per lenire la propria solitudine. Ma dietro i sorrisi e i battibecchi, dietro le battute e gli intrighi di palazzo, si cela una realtà molto più profonda.

Una donna contro la Storia (o forse… per la Storia)

Il personaggio di Hae-ryung è fittizio, ma il suo ruolo si ispira a una realtà tanto affascinante quanto sconosciuta: quello degli storici reali di Joseon, figure chiave della burocrazia coreana dal 1392 al 1865, che annotavano ogni singola conversazione, gesto, decisione e persino inciampo del re. Nessuna parola veniva ignorata, nessun dettaglio omesso. E se il sovrano chiedeva di non registrare qualcosa… era proprio in quel momento che l’inchiostro diventava più intenso.

È successo davvero. Nei Veritable Records of the Joseon Dynasty — sillok, per i coreani — c’è scritto che il re Taejong cadde da cavallo durante una battuta di caccia. Imbarazzato, chiese che l'incidente venisse tenuto segreto. Ma lo storico lo annotò lo stesso. E annotò anche la richiesta del re di non annotarlo.

Ecco perché le parole di Goo Hae-ryung nella serie risuonano così autentiche:

“Anche se mi tagliate la gola, i nostri pennelli non smetteranno di scrivere. Se muoio, un altro storico prenderà il mio posto. Se uccidete anche lui, un altro ancora lo farà. Anche se eliminate tutti gli storici e bruciate ogni pennello e foglio, la verità continuerà a esistere. Di bocca in bocca, da maestro a studente, da anziano a bambino… la storia sarà tramandata. Questo è il potere della verità.”

Il dramma dentro il drama: Seoraewon e il sogno spezzato

Tra i momenti più forti del drama c’è il mistero che avvolge il libro proibito "La Storia di Hodam". Questo libro fittizio, oggetto di censura e persecuzioni, è la chiave per comprendere il passato taciuto del regno: una scuola rivoluzionaria chiamata Seoraewon, fondata per istruire persone di ogni classe sociale, senza discriminazioni di genere. Ispirata dalle missioni cattoliche francesi, Seoraewon insegnava medicina occidentale, scienza, uguaglianza. E per questo fu annientata.

Le scene di quel massacro sono poche, frammentarie, raccontate in flashback, ma bastano a evocare il senso di perdita. Min Ik-pyeong, simbolo del conservatorismo più violento, usa una lettera falsa per scatenare la repressione: "Il re vuole trasformare Joseon in un Paese cattolico". E con questa "giusta causa", Seoraewon viene rasa al suolo, i suoi membri uccisi o dispersi.

Solo due sopravvissuti riescono a fuggire: la piccola Hae-ryung e il neonato Principe Dowon, figli di due degli uomini più illuminati della scuola. Il presente del drama ruota intorno a questa memoria spezzata. E, forse, cerca una forma di giustizia.

La realtà dietro le quinte: i sillok, la vera resistenza

Ciò che il drama racconta tra le righe è qualcosa che davvero esiste, e che forse merita di essere conosciuto tanto quanto la serie stessa. I Veritable Records of the Joseon Dynasty sono 1.893 volumi scritti nell’arco di cinque secoli, conservati ancora oggi, tradotti in coreano moderno e persino in inglese (un lavoro titanico che durerà fino al 2033). Sono patrimonio UNESCO e Tesoro Nazionale della Corea.

Questi testi furono scritti in autonomia dagli storici di corte, garantiti da leggi che proibivano persino al re di leggere o modificare ciò che veniva scritto. Una volta che il sovrano moriva, un comitato apposito — lo Sillokcheong — raccoglieva tutti i materiali (note private, registri, conversazioni) per creare l’edizione finale. E poi… bruciava tutte le bozze, per impedire qualsiasi manipolazione politica futura.

Nemmeno le guerre, le invasioni giapponesi, la colonizzazione o il terremoto di Tokyo del 1923 sono riusciti a cancellare questi documenti. Alcuni furono salvati grazie al coraggio di studiosi che li nascosero, altri sono tornati in patria solo nel 2006. Ma ciò che è rimasto è oggi la più lunga e dettagliata testimonianza scritta della storia di una dinastia al mondo.

E tutto questo ci racconta una cosa: la storia è fragile, ma anche potente. La verità si può nascondere, ma non cancellare.

Oltre il drama, dentro la memoria

Rookie Historian Goo Hae Ryung è una serie che, sotto la sua veste leggera, è piena di lotta, di memoria, di speranza. È un inno al diritto di raccontare, al valore della scrittura, al coraggio delle donne che non aspettano di essere salvate, ma si salvano da sole — e salvano gli altri con la forza delle parole.

Guardandolo, non ci si emoziona solo per le scene romantiche o i momenti di comicità. Ci si commuove perché ci si rende conto che quelle storie, un tempo, erano vere. E che ci sono ancora oggi Paesi, persone, popoli, che lottano per poter scrivere liberamente la propria.

Per questo, ogni volta che vedo Hae-ryung impugnare il pennello con fierezza, sento una fitta allo stomaco. Perché dietro di lei ci sono migliaia di storici senza nome, migliaia di donne dimenticate, migliaia di verità che qualcuno ha provato a bruciare — senza riuscirci.

fonte:

  1. https://en.wikipedia.org/wiki/Rookie_Historian_Goo_Hae-ryung
  2. https://en.wikipedia.org/wiki/Veritable_Records_of_the_Joseon_Dynasty

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