19 maggio 2022

Il cane di primavera

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 “Una fiaba è una fantasia crudele che illustra la brutalità e la violenza di questo mondo in modo paradossale.” 


It's okay to not be okay è un drama dalle atmosfere scure e gotiche che al tempo della sua visione mi tenne incollata allo schermo per tutti e 16 i suoi episodi. La particolarità assoluta del drama, a mio parere, è che ogni episodio ha il titolo di una fiaba da cui questo prende ispirazione o riflette. Una volta finito il drama avrei voluto rileggere queste fiabe in italiano ma, con profondo rammarico, mi sono accorta che esse sono sempre state tradotte in funzione di sottotitolo e mai in forma scritta canonica per essere rilette in un secondo momento. L'idea dunque di collezionare in vari post, creandone una serie, tutte e 16 le fiabe che compongono il drama è nata così. L'introduzione per tutti i post sarà la medesima; detto questo buona lettura.

7. Il cane di primavera

C'era una volta un cane  che era molto bravo a nascondere le proprie emozioni.


Se ne stava legato all'ombra di un albero.


Scodinzolava sempre ed era molto dolce.


Lo chiamavano 'il cane di primavera', perché era allegro come la primavera.


Di giorno, il cane si divertiva molto con i ragazzini del paese.


Ma ogni notte, quando non c'era nessuno in giro, piangeva e guaiva.


Piangeva perché voleva liberarsi dal guinzaglio e correre libero nei campi fioriti.


Però, non poteva.
Perciò, di notte piangeva.
Ogni notte.


Un giorno,  una voce dentro di lui gli chiese: 
'Perché non tagli il guinzaglio e corri via?’


E il cane di primavera rispose…


"Sono stato legato troppo a lungo.
Ho dimenticato come liberarmi".

Noi esseri umani siamo straordinariamente talentuosi quando si tratta di nascondere le nostre emozioni. Indossiamo una maschera o più maschere a seconda delle occasioni e mostriamo solo ciò che vogliamo che gli altri vedano. La storia del cane di primavera ci insegna una preziosa lezione di vita: bisogna lasciarsi andare fintanto che si è ancora in tempo prima che saremo così profondamente abituati alle nostre maschere da non essere più in grado di liberarci da esse. Le nostre emozioni non sono una trappola, ci servono per esprimere quello che sentiamo, ma se le adoperiamo per sfuggire alla paura, al dolore o ai rimpianti diventeranno una terribile arma. Lo stesso guinzaglio del cane di primavera potrebbe già essere al tuo collo quindi, fai attenzione. 

Aurora