24 giugno 2025

Il fascino eterno della bellezza coreana: dalla storia antica ai must-have di oggi

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Oggi, quasi tutti nel mondo sanno che la Corea del Sud è una potenza nel settore della cosmetica. Non è solo una questione di mode passeggere o packaging adorabile: parliamo di un vero e proprio regno dell’innovazione beauty, capace di offrirci costantemente nuovi trucchi, strumenti e rituali per la cura della pelle. Ma c'è qualcosa di ancora più affascinante in tutto questo: la K-beauty non è una tendenza moderna, è il frutto di una tradizione millenaria che affonda le radici nei secoli.

Secondo la storia, il trucco coreano avrebbe origine già nel periodo dei Tre Regni (Silla, Baekje e Goguryeo), nel 57 a.C., per poi raggiungere la sua massima espressione sotto il Regno Goryeo. Già allora, la bellezza non era un capriccio: era un’arte raffinata, un segno di rispetto per se stessi e per gli altri. E, a differenza delle culture occidentali del Medioevo o dell'inizio del Novecento, i coreani di quei tempi utilizzavano ingredienti semplici e naturali. Nessuna lozione chimica o pasta pesante sulla pelle: solo frutta, semi, fagioli e fiori.

Gli scrub si facevano con fagioli rossi, radici di ginseng o zucca spugnosa. Le lozioni per il viso nascevano dal succo di cetriolo, anguria o zucca, profumate con erbe aromatiche. Gli oli erano un mondo a sé: quello di peonia per lucidare i capelli, di albicocca o pesca per eliminare macchie e lentiggini, di cartamo – ricco di vitamina E – per idratare e rendere la pelle luminosa. Cose semplici, delicate, ma incredibilmente efficaci.

Durante la dinastia Joseon, lo stile si è fatto ancora più sobrio e controllato. Gli ideali confuciani dettavano legge: semplicità, eleganza, dignità. Il trucco era un modo per apparire sane, non appariscenti. Le donne più agiate potevano permettersi miscele raffinate di piante viola, cenere di fiori e perfino polvere d’oro per le sopracciglia. Per il rossetto? Cinabro o zafferano. Le donne comuni, invece, si affidavano al carbone e ai peperoni rossi essiccati. Ma un volto troppo bianco, impolverato di riso o miglio, era evitato: quel look spettava alle Gisaeng, le intrattenitrici, e per molte rappresentava una linea da non oltrepassare.

Perfino i contenitori per i cosmetici raccontavano una storia. All’inizio si usavano terracotte, ma con il tempo arrivarono i famosi vasetti celadon, smaltati e color giada, simbolo di un’estetica che si estendeva ben oltre il trucco.

Poi, con la fine del XIX secolo, arrivarono le influenze occidentali. I marchi francesi fecero breccia nei cuori – e sui volti – dei coreani. Ma fu nel 1916 che nacque la prima polvere per il viso coreana: la “Pak Powder”. Una rivoluzione. Un punto di svolta. L’industria moderna della bellezza coreana prendeva vita.

E oggi? Oggi il trucco è ancora un’arte. Un’arte che l’industria cosmetica coreana ha continuato a perfezionare, innovare, reinventare. Sempre con uno sguardo alla scienza e uno al cuore. I consumatori chiedono sempre di più: formule naturali, senza sostanze chimiche, ingredienti biologici. E la risposta? È Jeju. Quell’isola magica da cui provengono estratti naturali che sono ormai diventati un simbolo della nuova generazione di prodotti K-beauty.

Con così tanti marchi – nei negozi, online, su TikTok e ovunque – è difficile orientarsi. Ma ci sono alcuni nomi che brillano più di altri, per qualità, coerenza e filosofia.

Innisfree è uno di quei nomi. Lo vedi ovunque a Seoul, ma anche nel cuore di chi ama la natura. Il nome viene da una poesia di Yeats, e già questo dice molto. Addio parabeni, coloranti, oli minerali: il tonico alla pori vulcanici è una piccola magia fatta con argilla che nasce dalle eruzioni dell’isola di Jeju. Pochi prodotti ti fanno sentire così vicina alla terra.

Banila Co. è più fashion, più pop, più idol. È amato da celebrità come Taeyeon delle Girls’ Generation, e ha un’estetica tutta coreana. Il prodotto di punta? Il detergente “Clean It Zero”. Un balsamo che scioglie via trucco, impurità e giornate storte. Morbido, efficace, e incredibilmente soddisfacente da usare.

Poi c’è 3 Concept Eyes, o 3CE per gli amici. Giovane, cool, frutto di quel mondo alla moda che ruota attorno a StyleNanda. Se hai tra i 18 e i 35 anni e vivi in Corea, è probabile che tu abbia almeno un rossetto di questo brand nel cassetto. Innovazione, packaging da urlo, e una gamma di colori che sembra uscita da una palette di sogni.

E come dimenticare Dr.Jart+? Nato nelle cliniche dermatologiche, è il matrimonio perfetto tra scienza e creatività. Le maschere sono leggendarie, come la Dermask Vital Hydra Solution, fatta di cellulosa, che ti coccola la pelle e rinforza la barriera cutanea. Non è solo skincare: è un trattamento di bellezza professionale, ma a casa tua.

DUFT & DOFT è più recente, ma già cult. Fondato nel 2013 a Seoul, ha conquistato tutti con le sue creme per le mani e maschere profumate. La mini crema “Stockholm Rose” è una carezza per la pelle, con vitamina E e burro di karité. Delicata, romantica, eppure potente. E se anche le star coreane l’amano, ci sarà un motivo.

Infine c’è Sesamis, brand nato nel 2014 e fortemente radicato nell’isola di Jeju. Niente parabeni, niente schifezze. Solo ingredienti puri, erbe e fragranze naturali, con l’aggiunta di FEG – fattori di crescita epidermica – per combattere l’invecchiamento e stimolare la rigenerazione della pelle. La loro schiuma detergente è così efficace e naturale che sembra durare all’infinito.

La bellezza coreana non è solo un mercato o una moda: è un universo. Un viaggio che parte dalla storia, attraversa le eruzioni vulcaniche di Jeju, passa per le mani delle Gisaeng, si mescola con fagioli rossi e oli di pesca, e arriva fino a noi. Sulle nostre mensole, nei nostri gesti quotidiani, sulla nostra pelle.
Ed è questo che rende la K-beauty così unica: non è solo qualcosa che si vede. È qualcosa che si sente.

Burning Petals · 4BOUT Dear Hongrang (Soundtrack from the Netflix Series)

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Ho deciso di tradurre questa canzone per il suo stile inconfondibile e perché ha catturato immediatamente la mia attenzione mentre guardavo il drama. Il suo suono ipnotico, quasi sospeso, mi ha travolta fin dalla prima nota. Ecco la sua versione in Hangul, seguita dalla romanizzazione, dalla traduzione italiana, da qualche informazione in più e dai link dove potete ascoltarla anche voi.

Hangul:

훠이 훠이 훠이 훠이
사투 속 피는 운명
꽃잎 따라가다 오다
밤이 지고 해가 뜨니
놀란 눈을 하네 그래
가슴 위로 피다 지길
그 꽃 홀로 피다 가네
화화 화화
붉은 해가 떠오르니
발걸음을 재촉하네

Romanizzazione:

Hwoi hwoi hwoi hwoi
Satu sok pineun unmyeong
Kkoch-ip ttaragada oda
Bami jigo haega tteuni
Nollan nuneul hane geurae
Gaseum wiro pida jigil
Geu kkot hollo pida gane
Hwahwa hwahwa
Bulgeun haega tteooreuni
Balgoreumeul jaechokhane

Traduzione Italiana:

Ha ah ah ah
Un destino che fiorisce nel mezzo della lotta
Seguendo i petali, arrivo
La notte svanisce, il sole sorge
Con occhi sorpresi, sì
Fiorisce e appassisce sopra il cuore
Quel fiore sboccia da solo
Fiori in fiamme, fiori in fiamme
Il sole rosso sorge
Affretto i miei passi

 

🔊 Ascolta la Canzone

Puoi ascoltare "Burning Petals" di 4BOUT su diverse piattaforme:


ℹ️ Informazioni Aggiuntive

  • Titolo Originale: 화화 (花火), che significa "Fiori di fuoco" o "Fuochi d'artificio"

  • Artista: 4BOUT (어바웃)

  • Album: Dear Hongrang (탄금) - Colonna Sonora Originale Netflix

  • Data di Uscita: 16 maggio 2025

My Dearest Nemesis (2025): Un viaggio tra maschere, solitudini e la forza di essere sé stessi

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ATTENZIONE - L'ARTICOLO POTREBBE CONTENERE SPOILER

Ci sono storie che, pur travestite da commedie romantiche, riescono a scavare in profondità, toccando corde intime e spesso inascoltate. My Dearest Nemesis, con la sua trama apparentemente leggera, si rivela essere una di queste. Baek Soo-jung, brillante leader del team di pianificazione dei grandi magazzini Yongseong, si ritrova a lavorare sotto la supervisione di Ban Joo-yeon, nuovo capo della divisione strategica e suo primo amore online di sedici anni prima, conosciuto con il nickname "Black Dragon". Un passato imbarazzante e mai dimenticato riemerge, costringendo entrambi a confrontarsi con vecchie ferite e nuove dinamiche.

Soo-jung è l'emblema di chi si fa carico delle responsabilità altrui, spesso dimenticando sé stessa. La sua dedizione al lavoro e alla famiglia la porta a trascurare i propri bisogni emotivi. Questa dinamica evidenzia quanto sia fondamentale riconoscere e rispettare i propri limiti, comprendendo che prendersi cura di sé non è egoismo, ma necessità. Prendersi cura di tutti, ma non avere nessuno che si prenda cura di te è un disequilibrio che logora, lentamente.

Joo-yeon, nonostante il suo ruolo di leader carismatico, nasconde una profonda solitudine. La sua maschera di sicurezza cela insicurezze e timori, mostrando come spesso la forza sia solo una facciata per proteggersi dal dolore. La solitudine, può essere molto triste.  Non quella del momento, ma quella che si fa costante compagnia.

Il drama affronta il tema delle passioni considerate "immature" dalla società. Joo-yeon, appassionato collezionista di action figures, nasconde il suo hobby per paura del giudizio, come una mentalità chiusa, anche sulle cose più banali: credere che collezionare giocattoli renda meno uomini o meno adulti. Questa situazione riflette la pressione sociale che spesso costringe le persone a reprimere ciò che amano per conformarsi agli standard. Quanto può essere pesante dover nascondere a tutti le proprie passioni solo perché giudicate strane o immature per la propria età, quando in realtà sono semplici hobby, interessi che fanno stare bene?

Soo-jung utilizza l'ironia e il sarcasmo come scudo emotivo. La sua lingua affilata è una barriera contro le delusioni e le ferite del passato. Questo comportamento evidenzia come, spesso, l'aggressività verbale sia una forma di autodifesa. Quante volte lo abbiamo fatto anche noi? Attaccare per difendersi, usare una lingua tagliente per non essere spezzati, mostrare forza per coprire la fragilità e non essere feriti?

Entrambi i protagonisti sono schiacciati dalle aspettative: Soo-jung dalla famiglia e dal lavoro, Joo-yeon dalla sua posizione sociale. Il loro percorso mostra l'importanza di liberarsi da questi fardelli per vivere autenticamente. Hai mai pensato che, anche nella tua vita il peso delle aspettative può diventare una morsa capace di soffocare la tua vera personalità? 

Quando Soo-jung e Joo-yeon iniziano a comprendersi veramente, trovano un rifugio l'uno nell'altra. La loro connessione dimostra quanto sia liberatorio essere accettati per ciò che si è, senza dover indossare maschere. Il sollievo di trovare finalmente qualcuno che ti capisce, il sollievo di essere compresi, ti alleggerisce da quel fardello di dover essere sempre qualcun altro, di dover costantemente conformarti a standard o aspettative che non ti appartengono.

Il drama sottolinea come il tempo non può guarire tutti i dolori, ma puoi imparare ad accettarli e conviverci. Le passioni e gli hobby, in questo, possano essere un'ancora di salvezza e una risorsa preziosa, soprattutto nei momenti più difficili.  Che si tratti di collezionare oggetti, ascoltare musica, dipingere, leggere, cantare, disegnare, fotografare, guardare film/serie tv o scrivere, queste attività, anche solo per un breve momento, offrono un rifugio sicuro per staccare dalla realtà, da un passato doloroso, e di sorridere nel piccolo mondo che ti sei costruito, permettendo di affrontare la realtà con rinnovata energia. Rifugiarsi lì dentro, ogni tanto, fa bene. Non ti rende un codardo, ma un leone: forte e indomito, che ogni tanto ha solo bisogno di leccarsi le ferite per tornare a essere, ancora una volta, il più nobile della savana.

Joo-yeon affronta numerose sfide per dimostrare il suo valore, nonostante i pregiudizi legati alla sua età e posizione. La sua determinazione insegna che, con impegno e passione, è possibile superare qualsiasi ostacolo.Tutti ti diranno cosa puoi o non puoi fare nella tua vita. Proprio quando ti dicono che non ce la farai, tu lavora più duramente: i risultati dei tuoi sforzi arriveranno.

I sentimenti tra i protagonisti emergono nonostante le complicazioni. Il drama mostra come il cuore spesso conosca la verità prima della mente, e seguire le proprie emozioni possa portare a una felicità autentica. Il cuore sa già tutto. Agisce prima della testa, e non lo puoi controllare. Trattenere i tuoi sentimenti ti farà solo stare peggio.

Affrontare e accettare il passato è essenziale per vivere pienamente il presente. Soo-jung e Joo-yeon imparano a lasciar andare le vecchie ferite, aprendo la strada a nuove possibilità. Quando il passato non resta al suo posto e diventa un macigno che ti impedisce di vivere il presente, significa che stai perdendo la tua strada. Si chiama “passato” proprio perché non c’è più, e dovrebbe restare lì, se vuoi davvero vivere il qui e ora.

Il percorso dei protagonisti evidenzia l'importanza di riconoscere il dolore altrui. Solo attraverso l'empatia e la comprensione reciproca è possibile crescere e costruire relazioni significative. Infatti,  cresciamo e diventiamo persone migliori quando impariamo a riconoscere non solo il nostro dolore, ma anche quello degli altri. Se pensiamo che a soffrire siamo solo noi, e diamo sempre la colpa agli altri, vivremo la nostra vita inutilmente. Il dolore di una perdita, di una rottura, di un problema, può riguardare entrambe le parti. Ignorare o essere ciechi di fronte al dolore dell’altro ci rende solo piccoli e meschini.

My Dearest Nemesis è più di una semplice commedia romantica; è un viaggio emotivo che esplora la complessità delle relazioni umane, l'importanza dell'autenticità e la forza delle passioni. Una storia che, tra risate e riflessioni, lascia un segno profondo.