29 luglio 2025

The Haunted Palace: guida ai termini sciamanici del drama coreano

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Non capita spesso che un drama riesca a unire folklore, religione, potere spirituale e una trama politica mozzafiato come fa The Haunted Palace. Inaspettatamente, questo drama ha ottenuto un grande successo in Corea del Sud, raggiungendo un picco di ascolti del 10,7%. Se anche tu, come me, ti sei perso nei misteri di Gangcheori e Yeo Ri, questo è l'articolo che fa per te: una guida completa ai termini che danno corpo e anima alla serie.

1. Sciamano

In coreano, "sciamano"  o mudang, si riferisce a un individuo con capacità soprannaturali, come percepire, vedere, comunicare e scacciare gli spiriti. Per lo più donne, queste figure svolgono rituali per curare malattie, esorcizzare spiriti maligni e guidare le anime dei defunti.

In The Haunted Palace, Yeo Ri (interpretata da Bona) e Neop Deok (Gil Hae Yeon) sono considerate sciamane rappresentazioni di una tradizione spirituale ancora viva in Corea del Sud.

2. Indari

"Indari" è un termine inquietante che indica il "ponte di cadaveri umani". È un termine che rappresenta la punizione divina per gli sciamani che rifiutano il loro destino. Nel primo episodio, gli abitanti del villaggio chiamano Yeo Ri "Indari" dopo la morte della nonna, Neop Deok, poiché Yeo Ri aveva inizialmente rifiutato Gangcheori (Yook Sungjae) come suo dio protettore.

3. Imugi

L'imugi che potremmo tradurre in italia come "drago incompleto" è una creatura mitologica coreana simile a un serpente gigante che aspira a diventare un drago.  Una delle sue abilità più straordinarie è il potere di controllare gli agenti atmosferici: può evocare fulmini e provocare uragani semplicemente con le mani e necessitano di acqua dolce per rigenerarsi. Nel drama The Haunted Palace, gli imoogi vengono rappresentati come vere e proprie divinità affascinanti ma terrificanti  perché proteggono (o minacciano) i protagonisti, a seconda della loro natura. Ne compaiono due: Kang Cheol (interpretato da Kim Young Kwang/Yook Sung Jae) e Bi Bi (Cho Han Gyeol).  Per diventare un drago e ascendere al cielo, Kang Cheol ha meditato per mille anni nelle acque dolci in cui viveva, ma i suoi sforzi non hanno avuto successo. Bi Bi, invece, per raggiungere il suo scopo deve divorare cento spiriti — sia nobili che maligni — tutti con più di sessant’anni. Nonostante il loro immenso potere, anche gli imoogi hanno punti deboli. La loro vita è legata a una perla luminosa custodita all’interno del loro corpo. Se questa viene rubata, l’imoogi scompare nel nulla, lasciando dietro di sé solo una pioggia leggera, come unico segno del suo passaggio.

4. Gut 

Potremmo tradurlo in italiano come "rituale". I rituali sono cerimonie sciamaniche. Rappresentano il cuore pulsante dello sciamanesimo coreano: danze ipnotiche, canti profondi, tamburi che fanno vibrare l’anima e utilizzati per invocare o placare gli spiriti. Sono momenti carichi di tensione e simbolismo visivo. In The Haunted Palace, ogni rituale è un atto teatrale e spirituale che racconta molto più di quanto sembri.

5. Monaco 

Il termine "monaco" si riferisce a un uomo che dedica la sua vita alla preghiera e alla meditazione in un tempio buddista.  Svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l'equilibrio tra il mondo spirituale e quello terreno. In The Haunted Palace, la loro presenza sottolinea l'interconnessione tra diverse tradizioni religiose nella Corea storica. Infatti in un mondo così instabile, servono figure di equilibrio. I monaci appaiono nel drama come custodi di una pace spirituale, rappresentando il lato più disciplinato e meditativo della spiritualità coreana.

6. Spirito vendicativo

Non tutti gli spiriti sono pacifici. Alcuni, divorati dal rancore, tornano per ottenere giustizia (o vendetta) perseguitando i vivi. Yeori (interpretata da Bona delle WJSN) afferma, dal punto di vista della sciamana, che non esistono spiriti malvagi in senso assoluto. Esistono piuttosto spiriti vendicativi: anime tormentate che non fanno del male senza motivo, ma lo fanno perché sono state trattate ingiustamente in vita, fino al momento della morte. Una morte percepita come ingiusta può trasformare un’anima in uno spirito vendicativo. Questi fantasmi sono spesso al centro degli episodi più intensi, e dei momenti più terrificanti del drama, con storie che colpiscono dritto al cuore.

7. Dio protettore 

Un Dio Protettore è una divinità o entità mitologica potente che protegge gli sciamani. Possono essere benevoli o malevoli, influenzando il destino dello sciamano. Gangcheori ne è un esempio positivo, ma il drama ci mostra anche quanto un Dio Protettore possa diventare oscuro se tradito o alimentato dal dolore.

8. Cartomanzia 

La cartomanzia è un metodo divinatorio usato dagli sciamani per leggere il destino o la volontà degli spiriti.  Viene mostrata in alcune scene in cui Yeo Ri consulta le carte prima di prendere decisioni spirituali. Un dettaglio affascinante che aggiunge profondità alla figura dello sciamano, capace di muoversi tra visioni, intuizioni e simboli.

9. Dongti 

Il termine “dongti” indica una reazione negativa da parte di uno spirito o di una divinità locale quando il suo “territorio” o “dimora” viene disturbato. Se questo accade una sorta di “maledizione” o squilibrio spirituale si manifesta nella vita delle persone coinvolte, sotto forma di malattia, sfortuna o incidenti.
Se pensavi che la possessione nei drama fosse un’esagerazione, aspetta di vedere cosa può fare uno spirito vendicativo. Un esempio? Choi In Seon viene posseduta a causa di una colpa del padre… e le conseguenze sono devastanti.

10. Salpuri 

Salpuri significa letteralmente “sciogliere il male” o “liberarsi dalla sfortuna”, è una danza rituale tradizionale della Corea, proveniente dallo sciamanesimo, che ha lo scopo di scacciare gli spiriti maligni, la sfortuna e le energie negative, o liberare le anime dei defunti che non riescono a trovare pace. Spesso viene eseguita da una sciamana (mudang), che danza lentamente con un fazzoletto bianco lungo tra le mani. I suoi movimenti sono eleganti, circolari, come se stesse davvero sciogliendo un nodo invisibile. Nel drama, anche se non sempre viene nominata esplicitamente come "salpuri", la danza rituale è presente, e assume spesso un valore simbolico fortissimo.

11. Sinmyeong

Sinmyeong è un termine complesso, ma profondamente spirituale. Indica: uno stato di estasi mistica e liberazione interiore, in cui si entra in contatto con lo spirito, con l’energia vitale o divina. Spesso si manifesta durante i rituali sciamanici, quando la sciamana danza o canta in trance, come una gioia trascendentale che rompe le sofferenze umane, come energia catartica che collega il corpo, l’anima e lo spirito al divino. È l’opposto del dolore represso: è quando il dolore viene trasformato in danza, canto, movimento e luce. Può essere anche contagioso, perché coinvolge chi assiste.

12. Spiriti Ordinari 

Non tutte le anime dei defunti diventano spiriti vendicativi. Alcune si trasformano semplicemente in spiriti ordinari. Anche tra coloro che sono morti in modo crudele o ingiusto, non tutti conservano un desiderio di vendetta. Molti si limitano ad attendere il momento di passare oltre. In alcuni casi, perfino gli spiriti vendicativi possono cambiare natura: una volta liberato il rancore che li opprimeva, si trasformano in spiriti comuni. È il caso dei fantasmi dell’acqua e di quelli annegati: inizialmente erano pericolosi e aggressivi verso gli umani, ma dopo aver placato il proprio dolore, hanno assunto un aspetto più pacifico e non spaventano più nessuno.

13. Spiriti dispettosi

Non tutti i fantasmi che popolano The Haunted Palace sono animati da desideri di vendetta. Alcuni non possono nemmeno essere classificati come spiriti ordinari: sono anime che vagano nel mondo umano da troppo tempo, senza aver trovato la pace né provocato danni gravi agli esseri viventi. Vengono chiamati “fantasmi dispettosi”, perché — pur non essendo pericolosi — si divertono a giocare scherzi agli umani. Uno dei più curiosi è uno spirito luminoso che assume la forma di un bambino fantasma: non si conoscono le sue origini, ma da decenni infesta il palazzo divertendosi a rubare le scarpe alle giovani cameriere.

Le 20 OST (più una) coreane più iconiche di tutti i tempi — Una playlist per il cuore

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Ci sono colonne sonore che non accompagnano solo una storia, ma la amplificano, la scolpiscono nella memoria, la rendono immortale. È il caso di molte OST coreane, che con le loro melodie hanno fatto da sfondo a drammi indimenticabili e che, anche a distanza di anni, riescono ancora a far vibrare qualcosa dentro di noi. In questo articolo ti porto alla scoperta delle 20 migliori OST dei drama coreani di tutti i tempi, quelle che ogni vero appassionato dovrebbe avere in playlist. Dalle ballate struggenti alle melodie cariche di speranza, preparati a rivivere emozioni potenti, scena dopo scena, nota dopo nota.

1. If It Is You (Se sei tu) – Jung Seung Hwan

🎬 Another Miss Oh (2016)

“If It Is You” è la canzone che ha rubato il cuore di moltissimi spettatori del drama Another Miss Oh. La voce intensamente emotiva di Jung Seung Hwan, unita a un testo carico di dolore, racconta la sofferenza di un amore profondo ma non corrisposto. È una canzone che parla di speranze infrante, di sogni che sfumano, di sentimenti così autentici da sembrare familiari a chiunque abbia mai amato invano.

Il brano ha raggiunto grande popolarità anche tra i fan del K-pop quando Rosé delle BLACKPINK ne ha eseguito una versione toccante al programma King of Masked Singer. Da quel momento, questa OST è diventata non solo una colonna sonora da drama, ma una canzone-simbolo del dolore silenzioso e dell’attesa che non trova risposta.

2. Say Yes – Punch ft. Loco

🎬 Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo (2016)

“Say Yes” è una delle OST più apprezzate del celebre Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo, con protagonisti IU e Lee Jun Gi. La forza di questa canzone sta nel suo contrasto perfettamente armonico: la dolcezza della voce di Punch e il tono graffiante del rap di Loco si intrecciano per raccontare un amore tormentato, ma vissuto con tutto il cuore.

Il testo riflette il desiderio di amare incondizionatamente anche nelle situazioni più difficili — un sentimento che richiama le sfide affrontate dai personaggi della serie. La popolarità di questa OST è esplosa soprattutto in Asia, diventando un ascolto imprescindibile per chi ha vissuto le emozioni intense del drama.

3. With (Con) – Kim Tae Ri, Nam Joo Hyuk, BONA (WJSN), Choi Hyun Wook, Lee Joo Myung

🎬 Twenty-Five Twenty-One (2022)

Una delle canzoni più speciali di Twenty-Five Twenty-One, “With” è cantata direttamente dal cast del drama e riesce a catturare in modo puro l’essenza di un’amicizia che nasce nei momenti più difficili. La melodia è semplice, quasi sussurrata, ma è proprio questa delicatezza a renderla potente.

Il testo non ha bisogno di grandi dichiarazioni: parla di quel tipo di presenza silenziosa che accompagna, sostiene e consola. Perfetta per le scene più nostalgiche e malinconiche, “With” è diventata il simbolo di quei legami sinceri che restano anche quando tutto il resto cambia.

4. Sudden Shower (Acquazzone improvviso) – ECLIPSE

🎬 Lovely Runner (2024)

Una delle OST più recenti ma già diventata leggendaria. “Sudden Shower”, eseguita dalla band immaginaria ECLIPSE all’interno del drama Lovely Runner, è pura poesia in musica. Descrive una tempesta emotiva paragonata a una pioggia improvvisa che cade quando meno te lo aspetti: il dolore della perdita, il vuoto che lascia chi se ne va.

Il brano è costruito in modo da sembrare suonato da una vera band, tanto da rendere ECLIPSE reale agli occhi del pubblico. “Sudden Shower” non è solo una canzone: è un ponte emotivo tra la storia e chi guarda, e non a caso è stata eletta da molti spettatori come la colonna sonora più memorabile della serie.

5. Grown Ups (Adulti) – Sondia

🎬 My Mister (2018)

“Grown Ups” è un brano che riesce a esprimere in musica tutta la fatica dell’età adulta. Colonna sonora principale del dramma My Mister, la canzone accompagna perfettamente le vicende del personaggio di Lee Ji An (IU), spesso intrappolata in una vita fatta di silenzi e dolore.

La voce sussurrata di Sondia non urla mai, ma riesce a toccare profondamente. Parla di ferite nascoste, di solitudini che nessuno vede, di quanto sia difficile sopravvivere nascondendo il proprio dolore. È un brano che non si ascolta solo: si sente addosso, come un abbraccio muto nei giorni più pesanti.

6. Gather My Tears (Raccogli le mie lacrime) – Seo Ji Won

🎬 A Time Called You (2023)

“Gather My Tears” è una ballata che racchiude tutta la malinconia di un amore che non si riesce a lasciar andare. Il testo racconta la storia di qualcuno che, nonostante sia stato abbandonato, continua a sperare in un ritorno. Una canzone che parla di attesa eterna e del rifiuto di arrendersi al tempo.

Ma ciò che rende questa canzone ancora più toccante è la sua storia reale: fu pubblicata nel 1996, appena tre settimane dopo la tragica scomparsa dell’autore e interprete Seo Ji Won, morto a soli 19 anni. Quel dolore autentico è rimasto impresso nelle note, rendendola immortale.

Il brano è tornato virale grazie al drama A Time Called You, e in passato era già stato reinterpretato da Wheein (MAMAMOO) nella prima stagione di Hospital Playlist con il titolo With My Tears. È una canzone che, nonostante il tempo, non ha mai smesso di commuovere.

7. Forever With You (Per sempre con te) – Damsonegongbang

🎬 Bad Papa (2018)

Anche se il nome del duo Damsonegongbang potrebbe non essere molto noto, la loro canzone Forever With You è una perla nascosta che vale la pena riscoprire. Il mix tra gli arrangiamenti strumentali di Kim Damso e la voce dolce e struggente di Park Yeon crea un brano capace di toccare corde profonde.

La canzone affronta i temi dell’amore eterno e del sacrificio familiare, perfettamente in linea con le vicende raccontate in Bad Papa. Ma c’è di più: Forever With You è in realtà un remake. La versione originale fu cantata da Yoo Jae Ha nel 1987 e pubblicata postuma, dopo la sua morte improvvisa in un incidente stradale. Un dettaglio che carica il brano di ulteriore malinconia e intensità emotiva.

8. Here I Am Again (Eccomi di nuovo) – Yerin Baek

🎬 Crash Landing on You (2019)

Questa canzone è una delle più celebri e amate OST di sempre. Here I Am Again, interpretata dalla dolcissima voce di Yerin Baek, è il perfetto sottofondo per raccontare l’amore profondo e ostacolato tra Yoon Se Ri e Ri Jeong Hyeok.

Strumenti e parole si fondono in modo fluido, raccontando la storia di chi, nonostante la distanza e le difficoltà, non smette mai di tornare dalla persona amata. È una canzone che parla di fedeltà, resilienza e destino. Non è solo un ascolto, è un tuffo nell’abbraccio tra due anime fatte per ritrovarsi.

9. Wish (Desiderio) – Choi Yuree

🎬 Hometown Cha-Cha-Cha (2021)

“Wish” è una delle colonne sonore più delicate e terapeutiche mai scritte. La voce gentile di Choi Yuree, accompagnata da un pianoforte lieve, crea un’atmosfera calda, quasi domestica. È la canzone perfetta per accompagnare i momenti silenziosi e riflessivi del villaggio di Gongjin.

Il testo parla di un amore che cresce piano, come un germoglio che sboccia lentamente. Wish riesce a farti commuovere anche senza grandi drammi. Curiosamente, la sua parte strumentale è diventata virale sui social, spesso usata in video commoventi o anche divertenti: una dimostrazione di quanto una melodia possa adattarsi a ogni emozione.

10. Hyehwadong (o Sangmundong) – Park Bo Ram

🎬 Reply 1988 (2015)

“Hyehwadong” è un brano pieno di nostalgia e tenerezza, una vera e propria madeleine musicale che ci riporta all'infanzia, agli amici di quartiere, alle serate d’estate passate tra le viuzze di Ssangmundong.

Originariamente cantata dal gruppo The Zoo negli anni ’80, è stata riproposta con una voce più dolce e malinconica da Park Bo Ram per Reply 1988. L’arrangiamento delicato e la sua timbrica calda creano un effetto quasi cinematografico, portando gli ascoltatori a fare un viaggio nella memoria.

Dopo la tragica scomparsa della cantante nell’aprile 2024, la canzone ha assunto un nuovo significato per molti fan: ascoltarla oggi è come rendere omaggio a un talento che continua a vivere attraverso la musica.

11. This Love (Questo amore) – DAVICHI

🎬 Descendants of the Sun (2016)

“This Love” è uno dei brani più emozionanti del celebre Descendants of the Sun, interpretato dal duo vocale DAVICHI, sinonimo in Corea di ballate strazianti e interpretazioni da brividi. La canzone accompagna la storia d’amore tormentata tra Seo Dae Young e Yoon Myung Ju, e ogni nota sembra raccontare il loro desiderio di rimanere insieme nonostante gli ostacoli.

Il testo parla di rimpianti e di una vita che si aggrappa alle persone amate. E nelle scene cruciali del drama, questa canzone sembra quasi respirare con i personaggi, amplificando le loro emozioni e quelle dello spettatore. È un classico che lascia sempre il nodo in gola.

12. I Will Go to You Like the First Snow (Verrò da te come la prima neve) – AILEE

🎬 Goblin (Guardian: The Lonely and Great God) (2016)

Una canzone che ha fatto storia. I Will Go to You Like the First Snow, interpretata da AILEE, è un brano che ha segnato un’epoca. Con la sua voce potente e carica di emozione, AILEE riesce a incarnare la promessa di un amore eterno che supera persino la morte.

Il testo racconta il desiderio di tornare dalla persona amata come fa la prima neve: in silenzio, senza avviso, ma con tutta la dolcezza del mondo. Rilasciata nel gennaio 2017, questa canzone ha dominato le classifiche e ancora oggi è una delle OST più amate e cantate. È il simbolo musicale del legame indissolubile tra Kim Shin e Ji Eun Tak in Goblin.

13. Introduce Me a Good Person (Presentami una brava persona) – Joy (Red Velvet)

🎬 Hospital Playlist (2020)

Questo brano è un remake di un classico del 1996 del gruppo Basis, ma grazie a Joy delle Red Velvet ha assunto una nuova vita: più fresca, più acustica, più luminosa. Il suo timbro pulito e sincero si fonde con la chitarra in modo naturale, trasmettendo un senso di speranza e leggerezza.

La canzone parla del desiderio semplice e umano di incontrare qualcuno di buono, e rispecchia perfettamente lo spirito di Hospital Playlist, una serie che racconta la quotidianità, l’amicizia e i piccoli miracoli della vita. Grazie a questo brano, Joy ha vinto numerosi premi come solista, confermando il suo talento anche al di fuori del gruppo.

14. When I Was Young (Quando ero giovane) – Munan

🎬 Boyhood (2023)

Con una forte impronta retrò e una sensibilità malinconica, When I Was Young è una delle colonne sonore più evocative di Boyhood. Munan fonde elementi di soft pop rock con suoni vintage, creando un’atmosfera nostalgica perfetta per raccontare la crescita e i sogni giovanili.

Il testo riflette il tumulto interiore di Byung Tae, il protagonista, che si trova a vivere in un nuovo ambiente affrontando sfide personali e trasformazioni. Una canzone che cattura perfettamente quel momento fragile in cui si passa dall’adolescenza alla consapevolezza.

15. Love, Maybe (Amore, forse) – MeloMance

🎬 Business Proposal (2022)

È la canzone che fa battere il cuore fin dalle prime note. Love, Maybe è diventata la colonna sonora perfetta per tutte le scene romantiche di Business Proposal. Il duo MeloMance (pianoforte e voce) ha creato un connubio dolce e irresistibile che racconta la nascita di un sentimento incerto, ma sempre più forte.

Il testo esprime i dubbi dell’innamoramento, ma anche la sua magia. È una canzone che racconta l'amore quando ancora non è chiaro, ma si sente che sta crescendo dentro. Non a caso è diventata uno dei brani più condivisi online, usato in tantissimi video e dichiarazioni d’amore.

16. Goodbye (Addio) – Hyolyn

🎬 My Love from the Star (2013)

“Goodbye” è una delle OST più memorabili e struggenti del celebre My Love from the Star. La voce potente e vellutata di Hyolyn riesce a trasmettere tutta la malinconia e la disperazione che si provano quando si è costretti a lasciare andare chi si ama.

Il testo racconta quel momento di rottura in cui il cuore è ancora pieno d’amore, ma il destino impone una separazione. La canzone accompagna perfettamente le scene più intense tra Do Min Joon e Cheon Song Yi, rendendo ancora più toccante una storia d’amore già di per sé indimenticabile. Non è un caso che “Goodbye” sia diventata una delle OST più vendute nella storia dei drama coreani.

17. I Miss You (Mi manchi) – Kim Bum Soo

🎬 Stairway to Heaven (2003)

Una delle ballate più leggendarie della storia dei K-drama. I Miss You ha accompagnato Stairway to Heaven, uno dei melodrammi più strazianti di sempre. La voce intensa e penetrante di Kim Bum Soo sembra fatta apposta per trasformare il dolore in melodia.

Il testo parla di nostalgia, di amore perduto e del vuoto lasciato da una persona cara. Ogni volta che questa canzone partiva durante una scena del drama, milioni di spettatori non riuscivano a trattenere le lacrime. Ancora oggi viene spesso riproposta da nuovi artisti ed è considerata una delle ballate coreane più amate di sempre.

18. Start Over (Ricominciare) – Gaho

🎬 Itaewon Class (2020)

Se c’è una canzone che grida “non arrenderti mai”, è sicuramente Start Over. Gaho, con la sua voce energica e appassionata, firma uno dei brani più iconici di Itaewon Class. Il ritmo incalzante e le parole motivanti ne fanno un vero inno alla resilienza.

Questa OST non solo accompagna la crescita e la rivalsa di Park Sae-ro-yi, ma diventa un messaggio diretto a chi lotta per i propri sogni. Pubblicata nel febbraio 2020, ha avuto un successo immediato, vincendo anche il premio come Miglior OST ai MAMA Awards. Ancora oggi, è la colonna sonora perfetta per chiunque voglia ricominciare.

19. Future – Red Velvet

🎬 Start-Up (2020)

“Future” è la canzone che dà il benvenuto al mondo di Start-Up e ai sogni dei suoi protagonisti. Un brano synth-pop dal sapore brillante, pieno di speranza e determinazione. Le voci armoniose delle Red Velvet rendono ancora più luminosa questa canzone che parla di fiducia in sé stessi e nel domani.

Il testo invita a credere che, con il coraggio giusto e le persone giuste accanto, qualsiasi futuro sia possibile. Uscita il 17 ottobre 2020, ha conquistato il pubblico fin dal primo ascolto ed è arrivata persino nella Global Viral 50 di Spotify. Un brano che fa sorridere l’anima.

20. Can’t Go (Non posso andare) – BEN

🎬 Because This Is My First Life (2017)

Chiudiamo con una canzone che spezza il cuore in silenzio. Can’t Go, cantata da BEN, è una ballata dolce e tragica che accompagna perfettamente i momenti più delicati e complessi del drama Because This Is My First Life. La sua voce acuta e piena di sentimento rende ogni parola un colpo dritto all’anima.

Il testo racconta la paura di affrontare il futuro, la sensazione di essere bloccati tra il desiderio di restare e quello di andarsene, tra amore e insicurezza. È una di quelle canzoni che, se parte durante un episodio, sai già che ti farà piangere. Una chiusura perfetta per questa playlist iconica.

Menzione d'onore: "Stay With Me" – Chanyeol & Punch

🎬 Goblin (Guardian: The Lonely and Great God, 2016)

Quando si parla di colonne sonore che hanno lasciato un'impronta indelebile nel cuore degli spettatori, "Stay With Me" occupa un posto d'onore. Interpretata da Chanyeol degli EXO e dalla talentuosa Punch, questa ballata è diventata un simbolo emotivo del drama Goblin, accompagnando le scene più intense e toccanti della serie. Composta dal duo Rocoberry e scritta da Lee Seung-joo, "Stay With Me" è una fusione perfetta di melodie malinconiche e voci profonde. La voce calda di Chanyeol si intreccia armoniosamente con quella eterea di Punch, creando un'atmosfera sospesa tra sogno e realtà. Il testo esprime il desiderio struggente di restare accanto alla persona amata, anche quando il destino sembra volerli separare. 

Il video musicale ufficiale ha raggiunto 1 milione di visualizzazioni nelle prime 24 ore dalla sua pubblicazione il 3 dicembre 2016. Nel 2024, "Stay With Me" è diventata la prima OST di un K-drama a superare i 500 milioni di visualizzazioni su YouTube, consolidando il suo status di fenomeno globale. Nonostante il suo enorme successo, la canzone non ha mai vinto un premio come Miglior OST, suscitando sorpresa e disappunto tra i fan. "Stay With Me" ha raggiunto la terza posizione nella classifica Billboard US World Digital Songs e la seconda nella classifica mensile Gaon in Corea del Sud. Il brano è stato oggetto di numerose cover e reinterpretazioni da parte di artisti internazionali, a testimonianza della sua popolarità e del suo impatto emotivo. "Stay With Me" non è solo una canzone, ma un'esperienza emotiva che continua a risuonare nei cuori degli ascoltatori di tutto il mondo. La sua melodia avvolgente e le sue parole toccanti la rendono una delle OST più iconiche nella storia dei K-drama.

Queste venti canzoni (più una) non sono solo colonna sonora di un drama. Sono colonna sonora della nostra memoria emotiva. Ognuna di esse racchiude una storia, un volto, una lacrima o un sorriso che abbiamo vissuto come se fosse nostro. Alcune parlano di speranza, altre di rinascita, molte di amore e perdita — ma tutte, senza eccezione, sono riuscite a toccare qualcosa dentro di noi.

Ecco perché queste OST meritano un posto speciale nella tua playlist. Non solo per riascoltare la musica, ma per ritrovare — anche solo per un attimo — quel brivido, quel respiro, quella scena che ci ha fatto battere il cuore un po’ più forte.

🎧 Riascoltale. Vivile di nuovo. E ricorda che, nei K-drama, a volte basta una canzone per raccontare tutto l’amore del mondo.

Quando i K-drama non finiscono più: tra finali aperti, formati ridotti e seconde stagioni in agguato

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C’era un tempo in cui i K-drama finivano. E finivano davvero. Sedici episodi, una storia completa, un inizio, uno sviluppo e una fine. Nessuna stagione 2, nessuna attesa prolungata, nessun cliffhanger lasciato lì a galleggiare per mesi o anni. I K-drama si presentavano come piccoli gioielli autoconclusivi. E io li ho iniziati ad amare proprio per questo.

Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. E Shark: The Storm ne è la prova più recente.

Il finale dell’ultima stagione – intenso, enigmatico, pieno di sottotesti – non chiude nulla davvero. E non perché non sia stato scritto bene, anzi. Ma perché lascia volutamente aperta una porta. Un sorriso scambiato tra due personaggi in una cella, una tensione non risolta, un’eco narrativa che sembra dire: "E se ci fosse ancora qualcosa da raccontare?".

Ed è così che ci ritroviamo tutti a cercare risposte negli articoli, nei webtoon originali, nelle interviste, e nelle nostre stesse teorie. “Ci sarà una stagione 3?” è la domanda che rimbalza ovunque. Ma non è solo Shark. Sta diventando la norma.


I nuovi formati e l’addio al numero 16

Parallelamente, anche il formato classico da 16 episodi sta lentamente scomparendo. Sempre più spesso ci troviamo davanti a drama da 6, 8, massimo 12 episodi. E a dirla tutta… io lo trovo un bene.

Perché? Perché finalmente spariscono i filler. Quegli episodi stiracchiati, le scene ridondanti, le sottotrame inutili inserite solo per allungare il brodo e rispettare un formato ormai obsoleto. I nuovi drama sono più densi, più rapidi, più mirati. La narrazione è spesso più pulita e concentrata. E soprattutto, non hai più la sensazione che qualcuno ti stia facendo perdere tempo.


Il fascino (e il rischio) delle seconde stagioni

Certo, la possibilità di una seconda stagione ha un potere magnetico. Ti spinge a interpretare ogni scena in mille modi. Ti lascia in sospeso. Ti fa sperare. Ti fa tornare, con trepidazione, mesi dopo.

Ma è proprio lì che scatta la trappola.

Perché questa nuova tendenza, che strizza sempre più l’occhio al modello statunitense – quello delle stagioni infinite, del “finché funziona andiamo avanti” – potrebbe col tempo tradire l’essenza stessa del K-drama come lo conoscevamo.

In Corea, per ora, la qualità è ancora altissima. Anche le seconde stagioni (ancora rare) sono scritte e prodotte con grande cura. Non ho visto sequel fatti tanto per farli. Ma la domanda resta aperta: quanto durerà questa perfezione? Quanto ci vorrà prima che anche in Corea si inizino a spremere le storie di successo, fino a svuotarle completamente?


Un addio silenzioso all’autoconclusività?

Per chi, come me, si è innamorato dei K-drama perché sapeva che in 16 episodi avrebbe trovato tutto – emozioni, trama, closure – questo cambiamento è un po’ spiazzante. Più stagioni significa più hype, ma anche più incertezza. Più potenziale narrativo, ma anche più rischi di rovinare ciò che era già perfetto così com’era.

E allora mi chiedo: siamo davvero pronti a dire addio ai finali definitivi?

Forse è solo evoluzione. Forse è solo una fase. Ma ogni volta che vedo un finale aperto, oggi, sento un piccolo brivido. Non sempre di entusiasmo. Più spesso… di malinconia.