6 luglio 2025

Squid Game – Tutti i giochi della prima e della seconda stagione spiegati (e vissuti)

 

Chi ha guardato Squid Game almeno una volta sa bene che non si tratta solo di un drama. È una metafora tagliente del mondo in cui viviamo, un grido disperato travestito da spettacolo. È un gioco dove si ride con i ricordi dell’infanzia… e si piange per la crudeltà degli adulti. È nostalgia e condanna sociale. E tutto ruota attorno a una cosa sola: i giochi.

In questo articolo ho voluto raccogliere e raccontare tutti i giochi delle due stagioni di Squid Game, spiegandoli con attenzione, ma anche rivivendoli per ciò che rappresentano davvero: un modo per parlare di noi, delle nostre scelte, delle nostre paure e speranze. Dai più innocenti giochi da cortile coreani, fino alla disumanità silenziosa che si cela nei meccanismi del potere.


🟥 PRIMA STAGIONE – La crudeltà nascosta nei giochi dell’infanzia

1. Ddakji – Il gioco del reclutamento

Un semplice gioco con due tessere di carta origami, da lanciare con forza per ribaltare quella dell’avversario. Chi perde, viene preso a schiaffi. È così che inizia tutto. È così che viene “addestrata” l’umiliazione. Perché Squid Game non ti porta solo a perdere la dignità, ti fa abituare a perderla con un sorriso. È il primo passo per capire chi è disposto a soffrire pur di vincere.

2. Uno, due, tre… stella!

O, meglio, “Mugunghwa kkotchi pieosseumnida” – “il fiore d’ibisco è sbocciato”. Un gioco da bambini che diventa una trappola mortale. Una bambola gigante, occhi con sensori di movimento, e una sola regola: se ti muovi, muori. Qui impariamo che la fiducia può costarti la vita. E che a volte è proprio mentre giochi che il mondo ti tradisce.

3. Dalgona (Caramel)

Una sfida apparentemente innocua: intagliare una figura perfetta da un disco di zucchero caramellato senza romperlo. Ma cosa succede quando la pazienza è l’unica arma che ti salva la vita? Succede che anche il dolce diventa amaro. Il protagonista, Gi-hun, ci insegna che l’ingegno – persino una lingua umida – può essere più potente della forza.

4. Tiro alla fune (Tug of War)

Una battaglia di squadra, ma su un ponte sospeso nel vuoto. Si vince tirando, ma si sopravvive solo se si ha strategia. Una vecchia volpe come Il-nam ci ricorda che la forza bruta non serve a nulla se non sai quando resistere e quando cedere. È una danza tra collaborazione e sopravvivenza. Un insegnamento sulla fiducia e sull’equilibrio.

5. Le biglie (Marbles)

Qui si spezza davvero qualcosa: il cuore. Non conta il gioco – che sia pari o dispari, colpire un buco, o indovinare. Conta chi hai davanti: il tuo amico, il tuo alleato, il tuo “gganbu”. Ed è proprio per questo che è uno degli episodi più dolorosi. È il momento in cui i legami diventano condanne e le promesse si infrangono in una manciata di biglie.

6. Il ponte di vetro

Un’illusione di scelta. Due pannelli di vetro davanti a te, uno regge il peso, l’altro no. Sedici passi verso la morte, in equilibrio tra intuizione e disperazione. È il gioco che grida più forte l’ingiustizia del sistema: chi parte per primo, muore quasi sempre. Chi arriva alla fine, lo deve alle cadute degli altri.

7. Il Gioco del Calamaro (Squid Game)

L’ultima sfida. Il più simbolico. Un gioco per bambini che si trasforma in lotta all’ultimo sangue. Si corre, si salta su una figura disegnata a terra, si prova a entrare nella “testa del calamaro”. Ma non è solo un gioco: è uno specchio. Un campo da guerra disegnato con il gesso, dove il finale non è mai davvero una vittoria.


🟥 SECONDA STAGIONE – Nuove regole, vecchie ferite

Dopo tre anni, la seconda stagione ci riporta in gioco. Ma Gi-hun ora ha una missione: sabotare il sistema da dentro. I giochi tornano, alcuni uguali, altri nuovi, ancora più contorti.

1. Bread and Lottery

Un nuovo modo di reclutare. Due scelte: un pezzo di pane o un gratta e vinci. Quasi tutti scelgono la speranza. Nessuno sceglie la certezza. E perdono. È il modo perfetto per mostrarci quanto siamo disposti a rischiare, anche quando non possiamo permettercelo.

2. Jokenpô Minus One

Una versione malata di “Carta, forbice, sasso”. Due mani in gioco, una da scartare. La tensione sta nella sottrazione. Un gioco di scelta e sacrificio. E proprio in nome dell’amicizia, uno dei due si lascia battere volontariamente. Per amore. Per lealtà. Per perdere, ma salvare l’altro.

3. Russian Roulette

Non è più un gioco da bambini. Ma nel mondo di Squid Game, anche la morte diventa parte del divertimento. Una pistola, un colpo, sei camere. Gi-hun affronta il Reclutatore. Ed è il caso – o il destino – a decidere chi vivrà. E chi morirà. Un finale silenzioso, brutale, definitivo.


🟥 Il Pentathlon a Sei Gambe – Cinque mini-giochi, uniti dalla sopravvivenza

I partecipanti, legati insieme, devono affrontare cinque giochi uno dopo l’altro. Un esercizio di squadra, coordinazione e fiducia.

  • 1. Ddakji (sì, di nuovo – questa volta come sfida vera)

  • 2. Flying Stone – Devi colpire una pietra verticale con un’altra da 3 metri di distanza. Semplice? Forse. Ma è la pressione a distruggerti.

  • 3. Gong-gi – L’equivalente coreano della nostra “campana” con i sassolini. Richiede memoria muscolare, concentrazione, sangue freddo.

  • 4. Spinning Top – La trottola deve girare. Tutto qui. Ma devi saperla lanciare. Devi crederci. Devi farla girare come se fosse la tua vita. Perché lo è.

  • 5. Jegi – Come il “hacky sack”, va calciato cinque volte senza farlo cadere. È l’illusione della semplicità che ti inganna.


🟥 Mingle – Il girotondo della solitudine

Sembra un gioco di gruppo, ma in realtà è il più solitario. Un’enorme giostra, musica, numeri da rispettare, stanze da raggiungere. Chi resta fuori muore. Chi sbaglia numero, pure. È un esercizio di fredda aritmetica travestito da dinamica sociale. E mostra come, nei momenti decisivi, molti sono disposti a vendere chiunque pur di entrare in una stanza.


🟥 Lights Out – Il round non regolamentato

Forse il più crudele. Perché non è un gioco. È il caos. I giocatori ricevono forchette e libertà. Nessuna regola, nessun controllo. Solo la notte e il terrore. Dormi… e potresti non svegliarti mai. È qui che Squid Game ci dice chiaramente: la vera violenza non ha bisogno di regole. Ha solo bisogno di paura.


✴️ Oltre il gioco

Ogni gioco di Squid Game è un’allegoria. Una lente d’ingrandimento sul nostro mondo. Ci mostrano che la società non sempre premia chi è più bravo o più giusto, ma chi riesce a restare in piedi quando tutto crolla. Che a volte si muore per una scelta sbagliata, ma più spesso si muore per colpa di un sistema che non ti ha mai dato davvero alternative.

Squid Game fa male perché è reale. Non nei colori, nei costumi o nelle bambole giganti. Ma nei volti, nei silenzi, nelle rinunce. E in quei giochi che ci costringono a chiederci:

“Io, al loro posto, cosa avrei fatto?”

Fonte: 

  1. https://gogohanguk.com/en/blog/the-korean-games-you-saw-in-squid-game/
  2. https://collider.com/squid-game-games-in-order-explained
  3. https://gamerant.com/squid-game-season-2-new-games-explained/
  4. https://screenrant.com/squid-game-season-2-all-games-explained/

Nessun commento:

Posta un commento