22 luglio 2025

Le superstizioni coreane: tra risate, brividi e piccoli riti quotidiani


Hai già guardato decine – forse centinaia – di K-Drama. Ti sei persa nei vicoli di Seoul con la fantasia, hai sognato un primo appuntamento al Namsan Tower e ti sei chiesta almeno una volta nella vita com'è davvero l’odore del kimchi appena fatto. Ma un giorno, mentre imparavi il significato nascosto dietro un "Annyeong", qualcosa di strano ha attirato la tua attenzione: le superstizioni coreane. Strambe, affascinanti, a volte divertenti o inquietanti, ma sempre capaci di raccontare molto più di quanto sembri.

Perché sì, capire una cultura non è solo questione di grammatica o di street food: sono i piccoli dettagli, quelli che non ti aspetti, a rivelare la vera anima di un popolo. E le superstizioni sono proprio questo: uno specchio curioso, a volte buffo, altre volte profondo, di ciò che un Paese teme, desidera, spera.

Cosa sono davvero le superstizioni?

Immagina quelle credenze un po’ magiche, tramandate dalla nonna alla mamma e poi a te, senza che nessuno si fermi mai davvero a chiedersi: "Ma chi l’ha deciso?". Sono i rituali che si fanno "perché non si sa mai", gli oggetti che portano fortuna, i gesti da evitare come se da loro dipendesse il destino di tutta la giornata.

In Corea, le superstizioni sono ovunque, spesso silenziose, ma presenti. E anche se il Paese oggi è tecnologicamente all’avanguardia, con grattacieli luccicanti e metropolitane che sembrano astronavi, queste credenze resistono. Perché la modernità non cancella mai del tutto ciò che tocca il cuore.

Un mix di religioni e spiritualità

Per capire perché i coreani credono in certe cose, bisogna fare un passo indietro nella storia. La Corea è un incrocio di influenze religiose: Confucianesimo, Buddismo e Sciamanesimo si sono intrecciati per secoli, lasciando tracce profonde nella vita quotidiana.

Il Confucianesimo ha portato il rispetto per gli antenati e le gerarchie. Il Buddismo ha aggiunto karma, reincarnazione e un legame speciale con la natura. Lo Sciamanesimo – forse la radice più antica e viscerale – ha insegnato che esistono spiriti ovunque, e che alcuni esseri umani possono parlare con loro.

Il risultato? Una mappa invisibile di gesti e colori, animali e numeri che hanno significati ben precisi. E ignorarli, beh… potrebbe portare guai.

I numeri che parlano

In Corea, i numeri non servono solo per fare i conti.

  • 3 (삼, sam) è un numero fortunato. Rappresenta cielo, terra e umanità. Un tris perfetto.

  • 4 (사, sa) è temutissimo. Suona come la parola "morte", e non è raro vedere palazzi dove il quarto piano… semplicemente non esiste.

  • 8 (팔, pal) è il numero della prosperità, amato dagli uomini d’affari e dai giocatori d’azzardo.

Ogni numero ha un’anima, e sceglierli – o evitarli – è quasi un’arte.

I colori che sussurrano messaggi

Anche i colori in Corea non sono mai neutri.

  • Rosso (빨간색, ppalgansaek) significa festa, felicità, amore. Lo trovi ai matrimoni, negli abiti delle spose, nei decori delle feste.

  • Bianco (하얀색, hayansaek) è il colore del lutto. Niente vestiti candidi ai party, a meno che tu non voglia sembrare pronta per un funerale.

  • Nero (검은색, geomeunsaek) è sfortunato. Elegante, sì, ma carico di presagi cupi.

Un vestito può cambiare tutto, e non è solo una questione di moda.

Animali portafortuna (o sventura)

  • Gazze (까치, kkachi): se ne vedi una, preparati a una buona notizia.

  • Pipistrelli (박쥐, bagjwi): no, non fanno paura. Anzi, in Corea portano felicità e lunga vita.

Sì, anche i pipistrelli possono diventare simpatici, basta cambiare prospettiva.

Le superstizioni più assurde – ma vere!

Ecco una carrellata di credenze che troveresti più facilmente in una commedia romantica… ma che in Corea sono (ancora oggi!) prese sul serio da molti:

  • Mai scrivere il nome di qualcuno con l’inchiostro rosso: è come augurargli la morte.

  • Mai lavarsi i capelli il primo giorno dell’anno: potresti lavare via la buona sorte.

  • Non fischiare di notte: attireresti spiriti che ti seguiranno ovunque.

  • Tagliare le unghie di notte: i topi potrebbero mangiarle e trasformarsi in esseri umani. E se ti stai chiedendo "Perché proprio i topi?", la risposta è: nessuno lo sa. Ma è meglio non rischiare.

  • Regalare scarpe al partner? Grave errore**: scapperà da te indossandole.

  • Servire ali di pollo al fidanzato? Peggio che litigare. Potrebbero “volare” via… letteralmente.

  • Mangiare zuppa di alghe prima di un esame? Vietato: scivola via tutto quello che hai studiato.

  • Mangiare taffy appiccicoso? Perfetto: le nozioni rimarranno ben incollate alla mente.

  • Sognare un maiale? Fortuna, soldi, fertilità. Altro che incubo!

  • Mangiare cibo rosso nel giorno più freddo dell’anno? Tiene lontani gli spiriti maligni e rafforza la salute.

Un piccolo glossario per sentirsi parte del gioco

Un giorno, magari in un mercatino di Busan, ti capiterà di sentir pronunciare parole che ti suoneranno familiari. Ecco quelle che potresti imparare prima di partire:

ItalianoCoreano (script)Pronuncia
Superstizione미신misin
Fortunato행운haeng-un
Sfortunato불행bul-haeng
Rito의식ui-sik
Rosso빨간색ppal-gan-saek
Funerale장례jang-nye
Matrimonio결혼gyeol-hon
Sfortuna나쁜 운nappeun un
Buon presagio길운gilun
Quadrifoglio네잎클로버ne-ip keulrobeo

Le superstizioni coreane sono come piccoli segreti sussurrati da una cultura che ha tanto da raccontare. Alcune fanno sorridere, altre spaventano, altre ancora sembrano uscite da un drama fantasy. Ma tutte – nessuna esclusa – parlano d’amore, di paura, di desiderio di protezione. E, alla fine, ci ricordano che anche nei Paesi più moderni, c’è sempre spazio per la magia delle tradizioni.

Perché, diciamocelo, in fondo un po’ superstiziosi lo siamo tutti.

 Fonte: https://ling-app.com/ko/korean-superstitions/

Nessun commento:

Posta un commento