31 luglio 2025

Serie speciale: I volti nascosti di Our Unwritten Seoul - La fragilità che non si vede: salute mentale, lavoro e solitudine

 

Ci sono dolori che si vedono.
E altri che nessuno nota, perché si nascondono dietro un sorriso educato, dietro una tazza di caffè sul posto di lavoro, dietro la voce sommessa di chi non ha più la forza di spiegare come sta.

In Our Unwritten Seoul, la fragilità è ovunque — e non è mai mostrata in modo banale.
A dominare questa prima analisi è Yu Mi-rae, la sorella gentile, quella che tutti considerano la più "matura", la più "adatta", la più "adatta a stare al suo posto".
Eppure è lei a sopportare, ogni giorno, un lento crollo interiore.


😞 Il dolore di Mi-rae: quando il lavoro diventa violenza

Essere vittima di mobbing non significa solo subire angherie.
Significa entrare ogni mattina in un ambiente dove sai che verrai ignorata, esclusa, ridicolizzata.
Dove anche respirare ti sembra di troppo.

Mi-rae è circondata da colleghi che la emarginano.
Non parla, non denuncia, non si difende.
Non perché non vorrebbe, ma perché è convinta che "andare avanti in silenzio" sia l’unica via per non perdere tutto.

Ma il silenzio ha un prezzo.
Nel suo caso, quel prezzo è l’azzeramento di sé.

“Se raccontassi tutto, chi mi crederebbe? Non ho nemmeno le forze di spiegare cosa mi sta succedendo.”


🧠 Salute mentale: quella che nessuno vuole vedere

Il drama mostra con grande rispetto la depressione mascherata, quella che si manifesta con stanchezza, senso di colpa, difficoltà a chiedere aiuto.
Mi-rae è sempre più fragile, ma nessuno lo nota. Perché continua a funzionare, a fare il suo dovere, a non dare "problemi".
E in questo, il drama colpisce nel segno:
La malattia mentale, spesso, non si vede. Ma può spezzare più della febbre alta.

Anche Yu Mi-ji, prendendo il suo posto, sperimenta quel senso di svuotamento che prima non comprendeva.
Solo vivendo nella pelle della sorella riesce a vedere la portata del dolore che lei ha nascosto per anni.
E capisce che non basta “essere forti” per sopravvivere: serve qualcuno che ti ascolti. Serve comprensione. Serve gentilezza.


👥 Solitudine, invisibilità, stanchezza: il peso del vivere

Il drama non si ferma ai traumi personali.
Ci porta dentro la disillusione del mondo del lavoro, il precariato, i contratti instabili, i sogni sacrificati per sbarcare il lunario.
Attraverso entrambe le gemelle — e persino Lee Ho-su — ci racconta una generazione stanca, che ha imparato a non chiedere più.

Le scene più forti, però, non sono quelle drammatiche.
Sono quelle in cui Mi-rae è da sola in ufficio a fine giornata, o quando guarda il telefono in attesa di un messaggio che non arriverà.
Sono quelle che parlano a tutti noi, in quella parte che spesso non mostriamo.


Il messaggio

Our Unwritten Seoul ci sussurra che anche chi sorride potrebbe stare cadendo.
Che l’invisibilità fa più male del giudizio.
E che, a volte, non serve una soluzione: serve solo sapere che non si è soli.

Fonti:


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