27 febbraio 2024

Korean Hallyu - Scopriamone qualcosa di più!



Il fenomeno mediatico coreano definito Korean Hallyu, conosciuto anche come Korean Wave, ossia onda coreana, non è stato  un’improvvisa esplosione di successo come superficialmente si crede, il processo che ha portato l’industria dell’intrattenimento coreana ad acquisire una prospettiva “positiva”  è stato lungo e tortuoso. Il termine Hallyu fu coniato nel 1999 da alcuni giornalisti di Pechino per rappresentare, con le parole, l’invasione dei “prodotti” mediatici sud coreani che riscossero, negli anni novanta, una notevole approvazione da parte della popolazione cinese. Il mondo dello spettacolo nella Corea del Sud già prima del 1990 ha intrapreso il difficile cammino verso il settore cinematografico e televisivo, subendo restrizioni attribuibili ora all'ostilità ora al consenso del potere politico dominante. Il mondo dei mass media comincia a “produrre” maggiormente e, allo stesso tempo, a subire nuove pressioni da parte dello Stato nel 1980. Tutto ha inizio quando nel 1979 muore, assassinato, il “presidente dittatore” Park Chung-hee (padre dell’attuale presidentessa), la popolazione sperava nella democrazia per lo sviluppo del territorio, ma nell’80 un Colpo di Stato porta al potere il despota Chun Do Hwan. Il Governo, da allora, decide di monitorare costantemente i mezzi di comunicazione in modo da sottoporre a censura qualsiasi accenno alla politica e lesivo della sua immagine. Le emittenti televisive MBC e KBS erano continuamente controllate, l’aspetto curioso stava nella tolleranza verso i prodotti a contenuto erotico, accettati purché non si toccasse l’argomento politica. Chi deteneva il potere elaborò una strategia yoyo  che concedeva e limitava al tempo stesso, sotto il motto delle 3S (sport, sesso e schermo) l’attenzione verso “l’intrattenimento” era dettata dalla possibilità di utilizzare i mezzi mediatici per distogliere il cittadino dalla reale condizione del Paese. Nel settore cinematografico i registi dovevano evitare di sfiorare la politica, producendo film dal contenuto vario. Quando, nel 1987, termina la “presidenza-dittatura” di Chon la Penisola, tenuta nelle galere dell’isolamento artistico,  si apre culturalmente all'occidente  Inizia, così, l’importazione dei film stranieri che, come arma a doppio taglio, porta ad una diminuzione della popolarità del cinema coreano. 








Il potere dei Drama: Quando i drama (serie televisive)  approdano in Cina, l’atteggiamento del potere politico verso il mondo dello spettacolo è ancora “attento”, i produttori stessi, prudentemente, lavorano a drama non aventi contenuto politico. Le prime serie conosciute al di fuori della Corea del Sud erano di genere storico e romantico, molto apprezzato il periodo storico cinquecentesco della dinastia Choson non ricollegabile, perciò, con il presente. Nel 1996 nasce una nuova emittente televisiva, la SBS, che si impone prepotentemente nel panorama mediatico, da quel momento in poi le altre due reti dominanti, MBC e KBS, saranno stimolate dalla concorrenza producendo prodotti sempre migliori. Merito della neonata SBS è stato quello di aver vinto la paura e l’ipocrisia, dominanti nel mondo dell'arte, trasmettendo il drama Sanglass.




Il drama Sanglass è stato un’opera che, dopo anni di bavaglio ai registi sud coreani, ha narrato della difficile realtà vissuta dalla Corea del Sud tra il 1970 e il 1980. Attraverso le vite di tre cittadini viene descritto il tragico momento storico del massacro degli innocenti. Tutto avvenne nel 1980, un anno dopo l’omicidio del “presidente-dittatore” Park Chung-hee, quando scoppiò la ribellione Kwangju. L’allora generale Chun Dao-hwan, divenuto poi presidente, inviò dei paracadutisti a domare la rivolta nel sangue. Questa serie è risultata traumatica per gli spettatori del tempo a causa del crude realismo di molte scene che ricostruivano la violenza di quei giorni. Una spinta importante  per la gente del Paese a riflettere e lottare per la democrazia ancora di più di quanto avesse sempre fatto.



L’arrivo dei drama coreani in Cina origina un’euforia collettiva senza precedenti. I trampolini di lancio più efficaci, per le serie successive, sono stati i drama Winter Sonata e Daejanggeum tra il 2002-2004, la prima serie contribuì, notevolmente, all'incremento del turismo nei luoghi dove furono girate le scene, uno di questi era un albergo che vide salire alle stelle, in pochi mesi, le prenotazioni per un anno intero. Riflessi indiretti si riscontrarono anche sulla vita degli attori, il protagonista maschile di Winter Sonata, Bae Yong Jun, quando si recò in Giappone, nel 2004, ad un incontro con le fan fu protetto dalla polizia locale. È da considerare importate il fatto che un attore di origine coreana sia stato acclamato in Giappone, questo permette di capire come l'arte può unire ciò che la brama umana ha diviso per secoli, non bisogna dimenticare che  ancora oggi, nonostante le apparenze, sono molte le occasioni di contrasto tra i due Paesi per questioni politiche e storiche, non si può ignorare tanto facilmente che il Paese del Sol Levante ha dominato la Corea. Il drama Daejanggeum, invece, deve il suo successo al riscatto sociale della figura femminile, protagonista, infatti, è un medico donna che lavora per l’imperatore affrontando mille difficoltà. Questa “invasione coreana” venne bloccata dal Governo cinese nel 2006, con la limitazione all'importazione delle produzioni coreane in Patria. Uno dei fattori che oggi rende difficile lo sviluppo del mondo dello spettacolo in Corea del Sud è da ricercare negli eccessivi costi sostenuti dalle case di produzione. L’attore coreano che ha raggiunto, grazie ad un drama fortunato, un compenso elevato conserva tale cachè  anche per i futuri ingaggi eventuali flop, diversamente dal collega giapponese che deve fare i conti con la sua carriera: flop uguale perdita futura!

Aurora

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