Se amate i K-Drama storici, The Great Seer (2012) è una di quelle serie che dovreste assolutamente guardare almeno una volta. Non solo per la sua trama avvincente e la presenza magnetica dell’attore Ji Sang, ma anche perché racconta, seppur romanzando, una delle pagine più importanti della storia coreana: l’ascesa al potere di Taejo di Joseon, il fondatore della dinastia che ha governato la Corea per oltre cinque secoli.
Ma chi era davvero Taejo?
Nato il 27 ottobre 1335 con il nome di Yi Seong-gye nella città di Hamhŭng, fu il primo sovrano della dinastia Joseon, che regnò sulla Corea dal 1392 al 1398. Solo molto tempo dopo, nel 1899, gli fu riconosciuto il titolo postumo di imperatore da Gojong di Corea.
Suo padre, Yi Jachun, era un ufficiale mongolo di origine coreana. Yi Seong-gye iniziò la sua carriera militare nell’esercito di Goryeo, guadagnandosi progressivamente fama e potere grazie a una serie di campagne militari vittoriose: scacciò i mongoli, respinse i pirati giapponesi e fermò i Turbanti Rossi, una milizia ribelle della dinastia Yuan.
Alla fine del XIV secolo, la dinastia Goryeo era ormai in crisi, logorata da guerre, ingerenze straniere e lotte di potere interne. La corte era divisa: da una parte i riformisti (aristocrazia Sinjin), dall’altra i conservatori (aristocrazia Gweonmun), senza dimenticare i generali che comandavano l’esercito, come Yi Seong-gye e il suo rivale Choe Yeong. La spaccatura si approfondì quando, nel 1388, il generale Choe propose di attaccare la penisola di Liaodong per contrastare l’influenza dei Ming. Yi Seong-gye fu incaricato dell’invasione, ma prese una decisione storica: arrivato sull'isola Wihwa, decise di “voltare l’esercito” e marciare verso la capitale, Kaesŏng.
Fu l’inizio della fine per Goryeo.
Yi rovesciò il re U con un colpo di Stato, mise sul trono suo figlio Chang e, dopo una breve fase di reggenze fantoccio, si impossessò definitivamente del potere nel 1392. Così nacque il Regno del Grande Joseon.
Una delle prime azioni di Taejo fu ristabilire relazioni diplomatiche stabili con la Cina Ming, dalla quale ottenne il riconoscimento ufficiale. Ma i suoi sforzi non si fermarono lì: si impegnò anche a rafforzare i rapporti con il Giappone, le Ryūkyū e il Siam, dando inizio a una nuova era di stabilità internazionale.
Nel 1394, trasferì la capitale a Hanseong, l’attuale Seoul. Tuttavia, i problemi interni non erano finiti.
Il nodo cruciale fu la successione al trono. Sebbene Yi Bang-won, suo quinto figlio, avesse avuto un ruolo fondamentale nella fondazione della dinastia, Taejo fu convinto dal primo ministro Jeong Do-jeon a designare come erede il suo ottavo figlio, Yi Bang-seok, nato dalla seconda moglie. Quando la regina morì nel 1396, le tensioni esplosero: Jeong pianificò l’eliminazione di Bang-won e dei suoi fratelli, ma il complotto fu scoperto. Nel 1398, Yi Bang-won si ribellò, massacrò i suoi rivali in un’azione nota come la Prima disputa dei principi, e uccise anche il giovane erede designato.
Scioccato dalla violenza tra i suoi figli e ancora addolorato per la morte della moglie, Taejo abdicò in favore del secondo figlio Yi Bang-gwa (re Jeongjong) e si ritirò nella sua villa di Hamhung. Solo due anni dopo, nel 1400, Yi Bang-won divenne ufficialmente re con il nome di Taejong, iniziando uno dei regni più incisivi nella storia di Joseon.
Taejo morì dieci anni più tardi, il 18 giugno 1408, nel palazzo di Changdeokgung. Fu sepolto nella tomba Geonwonneung, nella città di Guri, lasciando un’impronta indelebile nella storia della Corea.
Non è un caso che la sua figura sia stata portata sullo schermo in molte produzioni televisive e cinematografiche. Oltre a The Great Seer, Taejo è stato interpretato da attori noti come:
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Kim Mu-saeng in Yong-ui nunmul (1996-1998)
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Ji Jin-hee in Daepungsu (2012–2013)
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Yoo Dong-geun in Jeong Do-jeon (2014)
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Lee Dae-yeon in Haejeok: Badaro gan sanjeok (2014)
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Lee Do-kyung in Hanyeodeul (2015)
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Son Byung-ho in Sunsu-ui sidae (2015)
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Chun Ho-jin in Yungnyong-i nareusya (2015)
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E in Bam-eul geonneun seonbi (2015)
La storia di Taejo, tra tradimenti, guerre, diplomazia e lotte familiari, è un perfetto intreccio narrativo che non ha nulla da invidiare ai migliori K-Drama storici. E forse è proprio per questo che la sua figura continua ad affascinare, secoli dopo, sia chi studia la storia che chi la guarda in TV.
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