5 giugno 2025

Quando i K-drama iniziano a parlare (davvero) di sesso


Fonte Ispiratrice QUI

Chi guarda K-drama da tanti anni lo sa bene: l’intimità nei drama coreani è sempre stata, per così dire, “a misura di famiglia”. Le effusioni fisiche si limitano spesso a teneri abbracci e baci che sembrano più esercizi di yoga facciale che reali scambi di passione. Se hai mai visto You're Beautiful o Heartstrings, sai di cosa parlo: labbra che si sfiorano a malapena, occhi spalancati, corpi rigidi come manichini. Lo standard per anni è stato quello.

Certo, qua e là comparivano eccezioni con qualche scena più audace – implicita, mai esplicita – come in Coffee Prince, Soulmate o Fated to Love You. Ma proprio perché così rare, finivano solo per sottolineare quanto i K-drama, in fondo, continuassero a girare intorno all’idea di sesso senza mai affrontarla davvero.

Ma qualcosa, negli ultimi anni, è cambiato.

La tradizione conservatrice della Corea del Sud ha sempre avuto un ruolo centrale in questo silenzio narrativo. Le radici affondano nel confucianesimo, che da secoli plasma la società con valori come la castità femminile, il patriarcato e il controllo dei desideri. Per secoli, una donna doveva essere pura, modesta, silenziosa. Figuriamoci se poteva parlare apertamente di sesso in un drama trasmesso in prima serata. Il solo pensiero sarebbe sembrato scandaloso.

Eppure, nel corso dell’ultimo decennio, le cose hanno iniziato a muoversi, lentamente ma in modo evidente. Nel 2009, City Hall mostrava una coppia che pianificava consapevolmente la propria prima volta: niente tabù, solo due adulti innamorati. Poi è arrivato It's Okay, That's Love (2014), che ha avuto il coraggio di affrontare traumi sessuali e di parlare della perdita della verginità in modo sincero. Sempre nel 2014, I Need Romance 3 ha dato spazio a dialoghi audaci e realistici, mentre il primo episodio di Discovery of Romance si apriva proprio con una conversazione sul fare sesso per la prima volta. L’anno dopo, Oh My Ghostess ha dedicato un’intera trama all’“attesa della fioritura” – sì, il ciliegio era una metafora. E anche My Secret Romance, con la sua trama da "one night stand", ha sdoganato apertamente il tema.

Per chi guarda, questo cambiamento è una ventata d’aria fresca. Parlare di sesso – senza tabù, senza imbarazzi – apre la strada a storie d’amore più adulte, più complesse, più vere. Ovviamente, non basta far andare a letto due personaggi per creare una relazione ben scritta. Ma quando si smette di evitare il tema e si comincia a parlarne con onestà, si possono affrontare anche questioni importanti come il tradimento, i desideri non corrisposti, le differenze di valori tra due partner. E tutto ciò rende le storie più ricche.

Questa nuova apertura riflette anche un cambiamento nella società coreana. I giovani, soprattutto, sembrano avere una visione molto più libera rispetto al passato. Una ricerca del 2014 mostrava che l’85% degli studenti universitari coreani aveva avuto esperienze sessuali entro l’ultimo anno di corso. La realtà quotidiana si sta lentamente allontanando dai modelli morali rigidi di una volta, anche grazie all’influenza dei media occidentali e a una crescente esposizione a culture dove il sesso non è un tabù.

C’è poi un altro elemento da non trascurare: il femminismo. Negli ultimi anni, molte donne coreane hanno cominciato a mettere in discussione i ruoli imposti, l’ossessione per la purezza, il mito della donna “vergine e devota”. È un movimento silenzioso ma potente, che si sta facendo spazio anche nei drama. E quando una protagonista parla apertamente dei suoi desideri o delle sue scelte intime, sta, in un certo senso, rompendo anche un muro culturale.

E poi, diciamolo: certi temi non si possono davvero esplorare senza affrontare anche l’intimità fisica. It's Okay, That's Love ci mostra come la comunicazione sessuale, anche quando è difficile o scomoda, sia una parte essenziale di una relazione sana. My Secret Romance, invece, ci spinge a riflettere su quanto una scelta impulsiva possa cambiare la nostra vita e quella di chi ci circonda.

Insomma, questa nuova direzione che stanno prendendo i K-drama è più che positiva. Permette di parlare finalmente di sesso con maturità, di raccontare storie d’amore vere, con le loro complicazioni, i desideri, le fragilità. E alla fine, non è forse questo che ci tiene incollati allo schermo? L’emozione di vedere qualcosa che somiglia un po’ alla nostra vita, ma con una colonna sonora migliore.

Speriamo solo che questa tendenza non sia passeggera, ma un segno che anche i K-drama, come le persone che li guardano, stanno crescendo.




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